Lombardia: ecco come cambia la scuola col nuovo DPCM.
Il nuovo DPCM conterrà una novità importante, ovvero le “misure differenziate in base ai diversi scenari regionali” suddividendo l’Italia in tre aree differenti corrispondenti ad altrettanti scenari di rischio. L’inserimento di una Regione in una delle tre aree avverrà con ordinanza del Ministro della Salute e dipenderà dal coefficiente di rischio della Regione, dopo aver valutato la combinazione di diversi parametri, tra i quali il numero di casi positivi rilevati, il numero di ricoveri, la percentuale di tamponi positivi sul totale effettuato e il numero di focolai di trasmissione. Sempre con ordinanza del Ministero della Salute si potrà uscire da un’area a rischio ed entrare in un’altra.
In Lombardia, la regione col più alto numero di contagi e con Rt superiore a 2, scatteranno le misure più drastiche, visto anche che nell’ultimo monitoraggio dell’Iss ha già raggiunto la fase 4, ovvero quella di una trasmissione non controllata del virus.
Vediamo adesso, specificatamente a questa regione, quali saranno le misure uguali come per il resto della Penisola. Di certo ciò che sarà sicuramente previsto è:
– La limitazione della circolazione dei cittadini durante le fasce orarie più tarde
– La didattica a distanza integrale per le scuole secondarie di secondo grado
– La riduzione della capienza dei mezzi pubblici al 50 per cento
– La chiusura dei centri commerciali nei weekend, festivi e prefestivi
– La chiusura dei musei e delle mostre
Cosa cambia invece rispetto alle altre regioni?
Da Palazzo Lombardia in realtà filtrano non poche perplessità rispetto ad alcune delle misure restrittive, con Attilio Fontana che proprio ieri si era detto favorevole ad un lockdown nazionale e non territoriale: “Il lockdown è l’unica misura che si è dimostrata efficace, se possiamo andare avanti con altre misure non determinanti procediamo ma se i tecnici ci dicono che l’unica alternativa è il lockdown facciamolo, ma no a un lockdown territoriale perché se fermiamo Milano si ferma la Lombardia. La diffusione del virus è uniforme in tutto il Paese – continua Fontana tramite la sua pagina Facebook – Le differenze riguardano l’ampiezza del tracciamento che varia da regione a regione. E’ evidente che, una volta verificato l’impatto delle misure già adottate sulle curve del contagio, ulteriori azioni di contrasto al virus dovranno a loro volta essere uniformi. Una serie di interventi territorio per territorio, polverizzati e non omogenei, sarebbero probabilmente inefficaci e anche incomprensibili ai cittadini, che già oggi sono disorientati”.
Certo è che delle misure restrittive dovranno esserci. In particolare ciò che potrebbe diversificare questo territorio dal resto d’Italia potrebbe riguardare il divieto di spostamento tra una provincia e l’altra, la chiusura dei negozi e l’allargamento della Dad anche alle scuole medie.
Proprio quest’ultimo punto, la scuola, è uno dei più incerti, e potrebbe riscontrare dei cambiamenti di giorno in giorno. Non è escluso infatti che si parta con la Dad per le medie, per poi continuare con la chiusura anche di elementari e infanzia qualora i contagi continuassero a salire (come successo già in Campania e Puglia). Questo sarà solo il tempo a dircelo.
Secondo le disposizioni attuali le scuole secondarie di secondo grado e le istituzioni formative che erogano percorsi di Istruzione e formazione professionale devono realizzare le proprie attività attraverso la didattica a distanza per l’intera classe, se ci sono già le condizioni di effettuarla, con quote di attività di laboratorio in presenza.
Agli altri istituti viene fortemente raccomandato di adoperarsi nel più breve tempo possibile per poter svolgere anch’essi la didattica a distanza.
Possono essere svolte in presenza soltanto le attività di laboratorio, individuate dai collegi dei docenti, e le attività didattiche personalizzate per gli studenti con bisogni educativi speciali, individuate in stretta collaborazione con le famiglie.
Ai dirigenti degli istituti scolastici si raccomanda inoltre di differenziare gli ingressi a scuola.
Tali disposizioni si applicano anche a coloro che organizzano percorsi di formazione professionale (ad es. IFTS, ITS, formazione permanente e continua). Sono quindi consentite in presenza soltanto le attività pratiche e di laboratorio, oltre allo svolgimento degli esami.
Alle Università è raccomandato di promuovere la didattica a distanza quanto più possibile.
Al momento non ci sono indicazioni ufficiali da parte delle Istituzioni lombarde, ma quella della possibile dad per le medie o la chiusura totale delle scuole è più che un’ipotesi remota.
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Fonte: Il giorno