Le cento storie dello “straordinario” per supplenti delle medie e superiori che si sta svolgendo con la pandemia crescente: “Costretti a perdere l’occasione della vita per uno studente positivo, a raggiungere sedi di concorso a 500 chilometri di distanza, a rischiare il contagio sui mezzi pubblici”. Hanno scritto alla newsletter di Repubblica Dietro la lavagna. E noi vi raccontiamo chi sono, perché sono indignati e si sentono umiliati.
Ha perso l’occasione della vita per un accumulo di tensione, e perché durante i 150 minuti di prova non si può andare al bagno. Prevede anche questo il concorso straordinario per docenti precari delle scuole superiori. Nunzio, precario tra i tanti, si sente già “un ex professore”. Così si firma. Umiliato da una prova dura e cattiva, adesso scrive: “Nel mondo esiste solo l’egoismo”.
Con la newsletter dedicata alla scuola e ai docenti, Repubblica ha chiesto ai candidati del contestato concorso a cattedre per le medie e le superiori, sopravvissuto alla crescente pandemia, di raccontarsi. E di raccontare quella prova. “Un incubo”, “un’ingiustizia”, “un moloch”, il capriccio di una ministra dell’Istruzione ogni giorno meno legittimata. La risposta dei nostri lettori è stata straordinaria: 67 racconti a questa mattina, e le mail continuano ad arrivare. Disegnano un quadro toccante di donne e uomini chiamati a decidere del loro futuro nelle peggiori condizioni possibili…
– Per leggere il più ampio articolo pubblicato il 30 ottobre 2020, cliccare su repubblica.it (fonte notizia)