Dopo la “fumata nera” alla conclusione del vertice di maggioranza di ieri, in cui si è parlato di scuola, Giuseppe Conte ha previsto una nuova riunione nella giornata di oggi.
Sul tavolo tecnico la scelta di chiudere o meno le scuole medie, che dopo l’impennata dei contagi di ieri, rischiano adesso di ritornare al 100% della Dad, almeno nelle Regioni con Rt più elevato, come Lombardia e Piemonte.
Il confronto di ieri, durato circa due ore, si era soffermato sulle misure più restrittive, con l’introduzione della Dad, messe in campo da diverse Regioni, ma non sembra avere portato particolari novità decisionali e ognuno alla fine è rimasto nelle proprie posizioni.
Ovvero: la Ministra dell’istruzione Lucia Azzolina e il Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede hanno ribadito che per loro le scuole vanno tenute aperte, come del resto in Francia e in Germania. Linea condivisa anche dalla Ministra Teresa Bellanova di Italia Viva che ha dichiarato che “I nostri ragazzi, tutti, hanno bisogno della scuola in presenza”. Il Ministro Dario Franceschini invece non se l’è sentita di affermare che la scuola dev’essere l’ultima a chiudere, così come anche il Ministro della Salute Roberto Speranza.
Insomma un vertice di maggioranza che ha portato ad un nulla di fatto e che ha spinto il Premier Conte a riconvocarne un altro nella giornata di oggi. Ciò che si ipotizza è una logica di lockdown per le zone più a rischio sulla base dell’andamento epidemiologico differenziato, più morbido rispetto a quello di Marzo.
La decisione di intervenire sull’apertura o chiusura delle scuole medie resta comunque demandata ancora una volta alle Regioni. Sembra che non vi sia l’intenzione di aprire un dialogo con i governatori della Campania e della Puglia, lasciando loro la libertà di decidere e la Ministra dell’Istruzione non ha il potere per opporsi ai presidenti di Regione, visto che l’ultimo Dpcm lascia a questi ultimi la possibilità di “rinforzare” nel misure previste nel decreto. Dunque se i Governatori lo riterranno necessario, chiuderanno anche le scuole medie. Ad avvalorare questa decisione L’Umbria, che nella giornata di ieri ha chiuso sia le scuole secondarie di II che di I grado.
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Fonte: Il fatto quotidiano