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Lockdown localizzato? Il governo valuta l’ipotesi: la situazione delle scuole regione per regione

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Tiene banco tra le fila del Governo nelle ultime ore l’ipotesi di un lockdown localizzato.
Nella giornata di ieri in tutta l’Italia sono stati rilevati quasi 25 mila nuovi positivi su quasi 200 mila tamponi effettuati. Nonostante Lucia Azzolina dichiari che “le scuole sono il posto più sicuro e saranno le ultime a chiudere” e il Premier Conte affermi che non ci sono le condizioni per un nuovo lockdown, ciò che desta preoccupazione sono i posti in terapia intensiva, che rischiano di non bastare in caso di aumento esponenziale dei contagi.

Una preoccupazione che ha già portato molte regioni a prendere misure ancora più restrittive da quelle contenute nel nuovo Dpcm. Soprattutto le differenze più evidenti si stanno manifestando proprio nella scuola, con Presidenti di Regione che stanno facendo attuare la Dad alle superiori (come da decreto) e altri che hanno deciso di chiudere tutto. In pratica ogni Regione si sta muovendo in maniera diversa. Una sorta di “lockdown localizzato”, che ieri anche il Vice Ministro della Salute Pierpaolo Sileri ha confermato possa essere una misura efficace, per mettere in isolamento quelle realtà locali dove sono presenti i focolai più grandi e lasciare più libertà ai comuni dove non si registrano casi.

In attesa che il Governo prenda una decisione in merito al lockdown localizzato, ecco come si stanno muovendo le Regioni per quando riguarda la scuola.

In Abruzzo sola didattica a distanza per le scuole superiori e per le università.

In Alto Adige le scuole sono chiuse la prima settimana di novembre. Nella provincia autonoma di Trento si dice no alla didattica a distanza per le superiori (il governo chiedeva almeno il 75% delle lezioni in modalità digitale).

In Calabria si dispone dal 26 ottobre 2020 la sospensione delle attività didattiche in presenza, nelle istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado, con ricorso alla didattica a distanza fino a tutto il 13 novembre. Successivamente, a seguito dell’analisi dei dati epidemiologici, si valuterà la possibilità di consentire la didattica digitale integrata nella misura non inferiore al 75%.

In Campania si conferma la chiusura totale, con sospensione dell’attività didattica in presenza nelle scuole primarie e secondarie fino al 31 ottobre.

In Emilia Romagna la nuova ordinanza alza al 75% la percentuale minima di Dad alle scuole superiori dal 27 ottobre al 24 novembre, con criteri di rotazione fra le classi.

In Liguria Dad al 75% nelle scuole secondarie di secondo grado dal 27 ottobre al 24 novembre.

In Lombardia si conferma la didattica a distanza per tutte le scuole superiori dal 26 ottobre.

Nelle Marche didattica integrata, per il 75% delle attività delle scuole secondarie di secondo grado.

In Puglia è notizia di ieri la sospensione dal 30 ottobre al 24 novembre delle attività didattiche in presenza per le Istituzioni Scolastiche di ogni ordine e grado.

In Sardegna il presidente della Regione Christian Solinas potrebbe estendere la didattica a distanza al 100% per le scuole superiori.

In Sicilia didattica a distanza per tutte le scuole superiori. Il governatore Nello Musumeci valuta modifica ordinanza per Dad al 75% e non più 100%.

In Toscana dal 28 ottobre didattica a distanza per il 75% degli studenti delle scuole superiori.

In Veneto dal 28 ottobre al 24 novembre Dad per almeno il 75% degli studenti delle scuole superiori. Viene raccomandata l’applicazione dell’attività didattica in presenza prioritariamente nelle classi prime.

 

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Fonte: https://tg24.sky.it/

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