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Il potere della Azzolina: contro ogni regola di sicurezza e i Governatori

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Il potere della Azzolina: contro ogni regola di sicurezza e i Governatori.

Dopo la scelta di continuare con la didattica in presenza e con lo svolgimento dei concorsi, nonostante il Dpcm definitivo e le raccomandazioni del Ministro della Salute, Roberto Speranza, che invitano a “non uscire se non per comprovate esigenze”, molti si chiedono per quale motivo Lucia Azzolina sembri essere al di sopra di ogni regola.

Chiudono attività ristorative, centri sportivi, bar, alcuni Presidenti di Regione stanno aumentando le limitazioni, eppure paradossalmente la Ministra sembra essere sempre tranquilla e non si distacca mai dalla sua linea. E proprio qualche giorno dalla sua pagine Fb scriveva che il monitoraggio settimanale dell’Istituto Superiore di Sanità dice che la trasmissione del virus dentro le scuole è ancora limitata: “I focolai a scuola nella settimana dal 12 al 18 ottobre sono solo il 3,5% di tutti i nuovi focolai che si registrano nel Paese. Ma il dato più sorprendente è un altro: la settimana precedente (5-11 ottobre) erano il 3,8%. Quindi il numero di focolai dentro le scuole è addirittura sceso, in proporzione al totale. L’ISS conferma che dentro le scuole il rischio di trasmissione del virus continua ad essere molto molto basso“.

Ma a destare maggior scalpore non è tanto la continuazione della didattica in presenza, ma la sparizione della sospensione dei concorsi pubblici e privati dalla bozza che circolava nel pomeriggio del 24 Ottobre. Cosa è successo nella notte tra sabato e domenica per far si che i concorsi non siano stati stoppati?
Non c’è dato saperlo, ma è evidente che il potere della Azzolina và al di là di ogni ragionevole buonsenso. Ormai lo scontro tra lei, i Governatori e i Sindacati ha assunto proporzioni enormi.

Proprio nelle scorse ore la Azzolina ha scritto al governatore della Lombardia, Attilio Fontana, e a quello della Campania, Vincenzo De Luca, chiedendo rispettivamente di tornare indietro sulle decisioni di imporre la didattica a distanza nelle scuole superiori e a far riprendere le lezioni in presenza nella scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione chiuse fino al 30 ottobre. Ai governatori che hanno applicato in maniera restrittiva i «Dpcm» emanati dal presidente del Consiglio Conte, eventualità prevista dallo stesso governo nel subappalto della gestione dell’emergenza Covid, Azzolina ha chiesto di «trovare altre soluzioni» perché la didattica a distanza «non tiene conto delle specificità territoriali e degli sforzi della comunità scolastica».
La reazione di Fontana alla lettera di Azzolina è stata una sfida: «In Lombardia c’è una situazione critica, se il ministro reputa le nostre decisioni eccessive può impugnarle».

E sono molti i precari che dovranno fare i concorsi che si lamentano; i social sono pieni di aspiranti docenti che scrivono di essere preoccupati per il mancato rinvio della prove del concorso straordinario, che si sta svolgendo in questi giorni. Alcuni di loro infatti devono spostarsi da una regione a un’altra e, mancando le prove suppletive, chi è costretto a rimanere a casa per fare quarantena è stato automaticamente escluso.

Nella confusione dove i problemi di attribuzione di competenze istituzionali si mescolano con le ragioni di uno scontro politico, la vittima designata è la scuola. E il potere della Azzolina inevitabilmente continuerà a destare polemiche e sembra non trovare una via di arresto.

 

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Fonte: Il Manifesto

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