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I prof in quarantena faranno lezione da casa: lo stabilisce una nota ministeriale

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24 cfuFino ad ora per i prof positivi al Sars-COv-2 ogni scuola ha adottato procedure differenti, e non c’è stata un’indicazione generale.

Ora invece l’indicazione del MIUR è chiara: i professori in quarantena, ovviamente senza sintomi, devono fare didattica a distanza.

Lavorare dunque (se si gode di buona salute) è l’indicazione per quegli insegnanti che devono stare in isolamento. Tutto ciò è in linea con il decreto del ministro per la Pubblica amministrazione: “Nei casi di quarantena con sorveglianza attiva o di isolamento domiciliare fiduciario, il lavoratore, che non si trovi comunque nella condizione di malattia certificata, svolge la propria attività in modalità agile”. Così dovrà essere dunque anche per i docenti.

Docente a casa e alunni soli in classe?

In questo modo però si solleverà un altro problema, cioè quello della sorveglianza degli alunni in classe con il docente collegato da casa.

La soluzione indicata dal Miur è l’uso delle compresenze o dell’organico potenziato o delle supplenze brevi.

Sono soluzioni possibili ma non semplici, viste le difficoltà delle scuole ad avere organico sufficiente e a reperire i supplenti.

Presidi favorevoli allo smartworking per i docenti

I presidi sono d’accordo con lo smartworking anche per gli insegnanti: “La misura della quarantena ha natura precauzionale ed è finalizzata alla tutela della salute collettiva. Solo chi è affetto da patologia conclamata ha diritto di astenersi dall’obbligo di lavoro – spiega Antonello Giannelli, voce dell’Anp – il Covid si manifesta spesso in forma asintomatica e in quest’ultimo caso non appare ragionevole il rifiuto della prestazione di lavoro che, peraltro, può essere erogata a distanza”.

Servizio a scuola

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