Ieri sera il Premier Giuseppe Conte ha illustrato alla Nazione il nuovo dpcm: scuola, smartworking, ristoranti, bar, “movida”, centri sportivi, eventi, sono stati i principali argomenti di cui si è parlato e che presentano le modifiche più rilevanti.
Il nuovo dcpm sarà attivo da oggi, lunedì 19 Ottobre e sarà in vigore fino al 13 Novembre.
Misure restrittive che però sono meno “dure” rispetto a quelle attuate lo scorso Marzo, poiché, sottolinea il Presidente del Consiglio, “rispetto a qualche mese fa siamo più preparati. Prima non avevamo mascherine, non avevamo posti in terapia intensiva a sufficienza. Il virus ci aveva colti alla sprovvista. Ma in questo periodo abbiamo lavorato molto e adesso abbiamo i mezzi per reagire senza che vi sia un lockdown generalizzato: il paese non può permetterselo, finirebbe per compromettere la ripresa economica”.
Nel nuovo dcpm, scuola e Università, sono al momento quelle che subiscono meno modifiche: vince la “linea Azzolina”, ovvero viene confermata la didattica in presenza di Infanzia, Primaria e Secondaria di I grado. La didattica sarà invece “integrata” (come già avviene) per la scuola Secondaria di II grado, con ingresso dalle ore 9.
“La scuola resta aperta – scrive la Azzolina nella sua pagina Facebook – Si continua con la didattica in presenza, come chiedevamo. Sono stati salvaguardati i diritti di studentesse e studenti”.
Leggiamo il testo completo che riguarda nel nuovo dpcm scuola e Università:
“Fermo restando che l’attività didattica ed educativa per il primo ciclo di istruzione e per i servizi educativi per l’infanzia continua a svolgersi in presenza, per contrastare la diffusione del contagio, previa comunicazione al Ministero dell’istruzione da parte delle autorità regionali, locali o sanitarie delle situazioni critiche e di particolare rischio riferite agli specifici contesti territoriali, le istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado adottano forme flessibili nell’organizzazione dell’attività didattica ai sensi degli articoli 4 e 5 del decreto del Presidente della Repubblica 8 marzo 1999 n. 275, incrementando il ricorso alla didattica digitale integrata, che rimane complementare alla didattica in presenza, modulando ulteriormente la gestione degli orari di ingresso e di uscita degli alunni, anche attraverso l’eventuale utilizzo di turni pomeridiani e disponendo che l’ingresso non avvenga in ogni caso prima delle 9.00. Allo scopo di garantire la proporzionalità e l’adeguatezza delle misure adottate è promosso lo svolgimento periodico delle riunioni di coordinamento regionale e locale previste nel Documento per la pianificazione delle attività scolastiche, educative e formative in tutte le Istituzioni del Sistema nazionale di Istruzione per l’anno scolastico 2020/2021″.
“Le università, sentito il Comitato Universitario Regionale di riferimento, predispongono, in base all’andamento del quadro epidemiologico, piani di organizzazione della didattica e delle attività curriculari in presenza e a distanza in funzione delle esigenze formative tenendo conto dell’evoluzione del quadro pandemico territoriale e delle corrispondenti esigenze di sicurezza sanitaria ed, in ogni caso, nel rispetto delle linee guida del Ministero dell’università e della ricerca, di cui all’allegato 18,nonché sulla base del protocollo per la gestione di casi confermati e sospetti di covid-19, di cui all’allegato 22; le disposizioni di cui alla presente lettera si applicano, per quanto
compatibili, anche alle Istituzioni di alta formazione artistica musicale e coreutica”.
Riguardo i corsi di formazione specifica il decreto dice che: “Sono consentiti i corsi di formazione specifica in medicina generale nonché le attività didattico-formative degli Istituti di formazione dei Ministeri dell’interno, della difesa, dell’economia e delle finanze e della giustizia. I corsi per i medici in formazione specialistica e le attività dei tirocinanti delle professioni sanitarie e medica possono in ogni caso proseguire anche in modalità non in presenza”.
Fonte: Tgcom24
Nuovo dpcm scuola e Università
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