Le forti proteste di genitori sembrano aver sortito i primi effetti. Passo indietro di De Luca che torna sulle sue decisioni con una integrazione all’ordinanza n. 79 emenata nella giornata del 15 ottobre 2020.
A integrazione dell’Ordinanza n.79, su richiesta dei Sindaci pervenuta all’Unità di Crisi attraverso l’ANCI, e nelle more di specifici congedi parentali per i genitori, da domani è consentita, anche in presenza, l’attività delle scuole dell’infanzia: nidi, asili, con bambini di età compresa nella fascia della fascia 0-6 anni.
La misura riguarderà in pratica gli alunni della scuola dell’infanzia e cioè tutti i bambini della fascia 0-6 anni.
Saranno gli unici studenti che potranno andare a scuola. E’ quanto si legge da in una nota inviata dall’Unità di Crisi Regionale, scaricabile da qui, per la realizzazione di misure per la prevenzione e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19.
Riapertura anche a corsi non scolastici con lezioni/eventi formativi (corsi di formazione professionali ad esempio) di durata non superiore ad un’ora.
Questo invece il testo della lettera dei Sindaci al presidente dell’Anci Campania che ha dato il via al passo indietro del governatore De Luca:
Riapertura anche a corsi non scolastici con lezioni/eventi formativi (corsi di formazione professionali ad esempio) di durata non superiore ad un’ora.
Questo invece il testo della lettera dei Sindaci al presidente dell’Anci Campania che ha dato il via al passo indietro del governatore De Luca:
Cari colleghi,
le ragioni assolutamente prevalenti nella decisione di chiudere tutte le scuole della Regione sta principalmente nei pericoli ingenerati da un trasporto pubblico rispetto al quale resta arduo garantire opportuni margini di sicurezza.
Da questo punto di vista, peraltro, è evidente che esistono situazioni estremamente diversificate. In molte realtà le scuole dell’infanzia e primarie servono un’utenza esclusivamente locale, che non fruisce di trasporto pubblico per la semplice ragione che non necessita di rilevanti spostamenti. Lo stesso vale, in misura appena ridotta, per le secondarie di primo grado. Ora, alla luce dei disagi evidentissimi indotti da una chiusura generalizzata (perdita dell’indispensabile socialità, tanto più grave per gli alunni disabili, efficacia didattica non paragonabile a quella della didattica in presenza, difficoltà legate alla gestione dei bambini piccoli e piccolissimi, specie per genitori lavoratori, etc.), parrebbe ragionevole ed utile consentire la prosecuzione dell’apertura di questo tipo di scuole in questo tipo di realtà locali, quindi principalmente centri piccoli e/o scuole di quartiere, proprio allo scopo di equilibrare le esigenze di sicurezza (che vanno garantite, come già è, in ogni tipo di plesso) con quelle dell’apprendimento, della socializzazione e della serenità esistenziale, tanto più necessaria in un contesto così problematico per tutti.
E a conferma delle nostre anticipazioni, è stata appena pubblicata anche l’ordinanza n. 80 del 16-10-2020, che riprendendo la nota UCR n. 512 citata, amplia ulteriormente la riapertura anche a corsi non scolastici con lezioni/eventi formativi (corsi di formazione professionali ad esepio) di durata non superiore ad un’ora:
1.1. è consentita, anche in presenza, l’attività delle scuole dell’infanzia (nidi ed asili della fascia d’età 0-6 anni);
1.2. sono consentiti in modalità “in presenza” i corsi, non scolastici, con lezioni/eventi formativi di durata non superiore ad un’ora in aula, nel rispetto dei protocolli di sicurezza di settore.
In allegato anche l’ordinanza n. 80 appena emessa dalla Regione Campania