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Concorso ordinario primaria, come prepararsi alla prova

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Chiusura scuoleIl bando del concorso ordinario per la scuola primaria presta grande attenzione nei confronti della preparazione didattica del docente. Come prepararsi alla prova? I nostri suggerimenti.

Università
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Innanzitutto chiariamo che tanto nei 180 minuti della prova scritta che nei 30 minuti della prova orale, secondo il bando i candidati dovranno dimostrare non solo una padronanza delle tematiche disciplinari e culturali, ma un’importante capacità di pianificazione e gestione metodologico-didattica in relazione alle discipline di insegnamento e alle competenze digitali, indispensabili per una didattica efficace, specie alla luce della complessità dell’ultimo anno e del protagonismo della DaD, la didattica a distanza; nonché una buona capacità di comprensione e conversazione in lingua inglese, almeno al livello B2 del Quadro Comune Europeo di Riferimento per le lingue.

Alcune strategie didattiche chiave

Tra le buone prassi, con l’obiettivo di favorire nell’alunno l’autonomia di pensiero e di processo e dunque la crescita, un posto di primo piano lo occupa la mediazione didattica: l’attività di facilitazione dell’apprendimento che lascia l’alunno esprimersi e trovare le risposte da sé, a fronte di una guida, un incoraggiamento del docente che si concretizza di fatto, semplicemente, in un aiuto a porre e a porsi le domande giuste.

Prova orale, preparati con noi
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Del resto, se tecnicamente la parola “mediatore” fa riferimento alla posizione intermedia tra la realtà e la rappresentazione che se ne fa, diventa chiaro il ruolo del docente come colui che si pone tra la disciplina da apprendere e la rappresentazione che il soggetto in apprendimento si fa di questa disciplina o di questa realtà. In altre parole, è l’alunno a dovere interpretare e dare significato alle cose, il docente lo indirizza soltanto, intervenendo per stimolare una riflessione o laddove un errore interpretativo deviasse il ragazzo dal percorso giusto.

Analogamente di grande efficacia è la mediazione effettuata dai compagni stessi in regime di peer education ovvero di educazione tra pari, che, peraltro, è vissuta dal soggetto in apprendimento con un minore carico di ansia e quindi, da questo punto di vista, potremmo riconoscere a questa pratica didattica anche un maggiore potenziale.

Fonte: tecnicadellascuola.it

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