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14 ottobre: Giornata di mobilitazione nazionale dei precari della scuola. Sono il 30 % dell’organico.

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CATANIA – Mobilitazione nazionale di lavoratrici e lavoratori precari della scuola che rappresentano il trenta per cento dell’organico. Sarà mercoledì 14 ottobre, nel pomeriggio, e si svolgerà dinnanzi alle Prefetture italiane. Si manifesterà con presidi, flash mob e iniziative ovviamente organizzate nel pieno rispetto delle misure anticovid e quini del necessario distanziamento. La decisione di Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola Rua, Snals Confsal e Gilda Unams è stata resa nota con un comunicato stampa ufficiale congiunto, dopo la decisione del Governo di avviare, in un contesto di emergenza sanitaria, lo svolgimento delle prove del concorso straordinario e, a seguire, di un maxi-concorso con oltre 500 mila candidati. I segretari dei cinque sindacati che hanno promosso la mobilitazione dei precari italiani, aderenti a FLC CGIL, CISL Scuola, UIL Scuola RUA, SNALS Confsal e GILDA Unams, sono convinti che “questi concorsi non produrranno alcun effetto immediato in termini di assunzioni, mentre esporranno la scuola e il personale coinvolto a un possibile aumento dei contagi e al rischio che molti precari, trovandosi eventualmente in situazione di contagio o di quarantena come effetto del lavoro che svolgono, siano esclusi dalla partecipazione al concorso. Ormai da mesi –evidenziano i segretari di FLC CGIL, CISL FSUR, UIL Scuola RUA, SNALS Confsal, Gilda Unams- viviamo una condizione di assenza generale di disponibilità al confronto da parte del Ministero rispetto alle parti sociali, con il risultato che sul fronte delle assunzioni si è registrato un vero fallimento delle misure annunciate (circa 24 mila posti assegnati a fronte degli 84 mila previsti) e per quanto riguarda le supplenze continuano i disagi determinati dai ritardi e dagli errori nelle graduatorie. Oggi il lavoro nelle scuole –concludono i segretari dei cinque sindacati che scenderanno in campo, mercoledì 14 ottobre- poggia anche sul trenta per cento di organico occupato da lavoratrici e lavoratori precari che operano con professionalità e serietà, rispetto ai quali si è abusato del ricorso al contratto a termine senza mai offrire loro alcuna possibilità di abilitazione o di stabilizzazione”.   Salvo Cona

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