Ci saranno delle prove suppletive per chi è in quarantena o in malattia e intende partecipare a prove preselettive, concorsi pubblici e test d’ingresso alle Università?
E’ quello che tanti nostri lettori si chiedono, vista la situazione covid ancora non risolta e i tanti casi riscontrati per i test di medicina e preselettive Tfa sostegno in cui diversi candidati hanno dovuto saltare la prova perché malati o con dei sintomi riconducibili a covid-19.
E con l’arrivo del concorso docenti straordinario (in partenza già dal 22 Ottobre), senza la possibilità di avere prove suppletive, cresce la paura di perdere l’opportunità di acquisire il ruolo per colpa di un semplice raffreddore o tosse (molto comuni in questa stagione).
Paura che rischia di creare problemi anche nelle classi. Ci sono infatti molti precari infatti che già insegnano e che attendono di fare i concorsi per stabilizzarsi. Ma stando a contatto con gli alunni e con gli altri colleghi la paura di ammalarsi sta prendendo il sopravvento. Ecco che molti di loro affermano di voler chiedere quattordici giorni di aspettativa per salvaguardare la propria salute ed essere sicuri di poter partecipare. Tutto ciò ovviamente a discapito della didattica.
Matteo Salvini proprio nelle ultime ore ha ribadito la sua contrarietà ai concorsi: “Che senso ha farli con il rischio sanitario in corso? Si stabilizzi per titoli” ha dichiarato il leader della Lega.
Marcello Pacifico, presidente nazionale del sindacato Anief, non va contro i concorsi, ma ribadisce la necessità di ammettere alle prove i candidati costretti all’isolamento: “In un momento in cui abbiamo superato la quota di 50 mila italiani positivi al Covid-19, lo Stato deve garantire la parità di trattamento tra cittadini, derogando ai criteri di univocità della prova concorsuale, come ribadito anche nella sentenza n. 8655/19 del Tar Lazio. Ci troviamo alle prese con un’altra emergenza, quella epidemiologica, che va affrontata con lo stesso criterio, per non cadere altrimenti in una palese procedura selettiva discriminante”.
Ma cosa dicono le normative a riguardo?
I bandi emanati dal Ministero non prevedono nulla riguardo all’assenza dei candidati per malattie, infortuni o quarantena forzata per coronavirus. La giurisprudenza maggioritaria sostiene che, nel caso di concorsi pubblici, un eventuale rinvio della prova lederebbe il principio della parità di trattamento tra i candidati. Molti sono concordi sul fatto che i candidati che non si presentano alle prime prove partiranno avvantaggiati. Ne consegue che non è auspicabile ricorrere a una nuova sessione per gli assenti alle prove.
Da precisare che questo è valido però per quelle prove concorsuali in cui è fissato un orario di inizio comune per tutti i candidati. In quelle prove invece in cui non è prevista la contestuale partecipazione di tutti i candidati (come ad esempio le prove fisiche o psico-attitudinali), è possibile che l’Amministrazione, in caso di gravi motivi, conceda il posticipo a data successiva.
Suppletiva per cause di forza maggiore
Una possibilità per avere concessa una prova suppletiva è prevista: si tratta di impossibilità legate a cause di forza maggiore. Alcuni esempi possono essere quelli dovuti alle allerte metereologiche. Ed un caso in effetti è avvenuto: in Sardegna in occasione del concorso Dirigenti Scolastici nel 2018. In quell’occasione il sindaco di Cagliari, a seguito delle avverse condizioni meteo chiuse le scuole dove si sarebbero dovute svolgere le prove. Il MIUR concedette una prova suppletiva qualche mese dopo.
Nei casi invece di impedimenti anche oggettivi occorsi a singoli partecipanti, l’Amministrazione non ha accordato la prova suppletiva e ha costretto i candidati all’esclusione o al ricorso al TAR.
Non è detto quindi che l’assenza dovuta a covid-19 (a meno che, ma è improbabile, venga considerata causa di forza maggiore) possa portare ad una sessione suppletiva.
Intanto in vari siti in vari siti internet è già possibile scaricare il modello di autocertifazione per accedere alla prova del concorso straordinario, dove i vari candidati devono dichiarare di non essere soggetti a periodo di quarantena obbligatoria e di non avere o avere avuto sintomi riconducibili al Covid19 nei 14 giorni precedenti.
E’ chiaro che, vista la mancanza di prove suppletive, non è difficile ipotizzare che molti asintomatici potrebbero comunque presentarsi ai concorsi dichiarando il falso.
Fonte: Orizzontescuola
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