Dalla scorsa settimana sono iniziate nelle varie Università le prove preselettive Tfa sostegno 2020. Si è partiti con infanzia e primaria per continuare ieri con secondaria di primo grado. Domani si conclude con le prove per la secondaria di secondo grado.
Un test preselettivo che non basterà per poter accedere al corso che permette a tanti docenti di specializzarsi in quella che oggi è diventata una delle emergenze maggiori del nostro Paese: il sostegno. Una volta passata la preselettiva infatti gli aspiranti dovranno superare anche la prova scritta e la prova orale.
Date delle preselettive del Tfa sostegno che sono state rinviate a fine Settembre-Ottobre a causa dell’inizio della pandemia (le prove erano previste per Aprile) e che si stanno concludendo lasciando diversi docenti perplessi sulla decisione nel Miur di non programmare ulteriori date di recupero per chi è in quarantena.
Nelle varie aule in cui si sono svolte le prove i vari candidati hanno dovuto mostrare un foglio di autocerficazione dove si dichiarava di non essere malati o di non aver avuto contatti con persone affette da covid. Cosa fa il candidato che invece ha la febbre o è stato costretto alla quarantena?
Sicuramente non può dichiarare il falso e presentarsi alle prove. Ma allora così gli viene preclusa la possibilità di partecipare alle preselettive. Nonostante molti in tutta Italia abbiano sollevato questo problema e alcuni non abbiano proprio per questo potuto partecipare il Ministero non ha previsto nessuna sessione speciale o di recupero.
Una “mancanza” abbastanza grave, dato che qui non si tratta di un malanno personale per il quale negli scorsi anni un soggetto decideva di affrontare o meno un concorso, ma si tratta di rispettare regole di prevenzione stabilite da quello Stato che in questo caso dovrebbe assicurare una tutela a chi rispetta tali norme previste.
Al senso civico di chi non potrà o non ha potuto partecipare molti si aspetterebbero che lo Stato venga incontro prevedendo delle sessioni speciali o dei test online controllati.
Se non fosse possibile ciò quantomeno sarebbe giusto che essi possano ricevere il rimborso della tassa. Al momento dal Miur nessuna risposta a tale problematica è stata data, ma i sindacati si stanno già muovendo per avviare delle petizioni a tal proposito.
Bisogna considerare che questa situazione (cioè di docente costretto a non partecipare perché in quarantena o malato) potrebbe ripetersi anche in occasione dei concorsi per il ruolo previsti nelle prossime settimane.
Lì ci troveremo di fronte a dei numeri molto più ampi e la situazione in caso di mancanza di risposte da parte del Miur potrebbe davvero degenerare. Si attendono ulteriori sviluppi.
Fonte: Orizzontescuola
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