In molte scuole non si può scambiare materiale tra compagni e nemmeno tra maestri e bambini. Dal Miur però fanno sapere che basta “lavare le mani prima di toccare” gli oggetti e l’immunologa dice: “Il rischio di contagio attraverso di loro è bassissimo. Non complichiamo la vita agli insegnanti e alle famiglie” –
Mia figlia ha dimenticato a casa l’astuccio e le maestre non le hanno dato neanche una matita per scrivere. Ha trascorso quattro ore a guardare i compagni”. A denunciare questa situazione è una mamma. Non l’unica. In tante scuole i dirigenti scolastici hanno dato un’indicazione precisa: nessuno scambio di materiale tra compagni e nemmeno tra maestri e bambini.
In molti regolamenti compaiono raccomandazioni simili a questa: “Agli studenti non è consentito lo scambio di materiale didattico (libri, quaderni, penne, matite, attrezzature da disegno) né di altri effetti personali (denaro, dispositivi elettronici, accessori di abbigliamento, etc.) durante tutta la loro permanenza a scuola. Pertanto è necessario che valutino attentamente quali materiali didattici, dispositivi elettronici e altri effetti personali portare giornalmente a scuola”.
E se i capi d’istituto decidono, i docenti eseguono. Ma qual è il rischio di infettarsi passandosi una penna o un foglio di carta? È lasciato ai singoli presidi decidere su questa partita?… – Questo è quanto si legge nel più ampio articolo del 28 settembre 2020, pubblicato da ilfattoquotidiano.it (fonte notizia).