Uno sciopero della scuola è stato indetto per oggi e domani, 24 e 25 Settembre, dalle sigle sindacali Usb P-I Scuola, Unicobas Scuola e Università, Cobas Scuola Sardegna e Cub scuola.
Alla protesta potrebbe aderire personale dirigente, docente, Ata ed educativo.
Il programma, denominato “Curiamo la scuola”, prevede anche una manifestazione nazionale a Roma, in Piazza del Popolo, nel pomeriggio di sabato 26 settembre alla quale parteciperanno Cgil, Cisl, Uil, Snals e Gilda.
Rischiano dunque per due giorni di saltare molte lezioni, che stanno ricominciando in molte regioni proprio oggi, dopo il rinvio causato dalle elezioni.
I perché di questo sciopero
In una nota pubblicata dal sito Usb si leggono le motivazioni: “Abbiamo classi pollaio, mancanza di banchi e DPI, decine di migliaia di cattedre vuote, precari in attesa, ATA insufficienti rispetto ai nuovi compiti, personale internalizzato spesso in regime di part-time perché i contratti full-time (che comunque scadranno il 31 dicembre) sono a macchia di leopardo. Il tutto senza mai avviare un vero confronto con lavoratori e studenti”.
”Diventa più che mai urgente intervenire sui tanti nodi che attanagliano da anni la scuola italiana, resi ancor più evidenti e intricati dall’emergenza pandemica – sostengono Flc Cgil, Cisl e Uil Scuola, Snals e Gilda – Nodi che restano purtroppo irrisolti in avvio del nuovo anno scolastico, essendosi rivelata del tutto insufficiente l’azione di governo, contrassegnata da incertezze e ritardi anche nella finalizzazione delle risorse stanziate”.
Le città che aderiscono allo sciopero e quelle che oggi riprendono le attività
Le città principali che parteciperanno allo sciopero della scuola con manifestazioni e presidi sono Roma, Milano, Torino, Genova, Bologna, Firenze, Livorno, Pisa, Catania.
Dopo lo stop legato all’emergenza covid oggi tornano in classe 2 milioni di studenti delle Regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, che avevano deciso di posticipare l’apertura prevista inizialmente per il 14 settembre in tutta Italia sia per difficoltà organizzative sia anche per evitare doppie sanificazioni nelle scuole sedi di seggi elettorali.
In alcuni comuni di queste regioni, proprio anche a causa di questo sciopero della scuola, alcuni sindaci hanno ulteriormente deciso di far slittare la ripartenza, come a Catanzaro o a Reggio Calabria, in cui le scuole riapriranno lunedì.
La risposta della Ministra Azzolina
La Azzolina alla Camera ieri ha chiesto che una parte consistente delle risorse del Recovery Fund sia destinata all’Istruzione. E’ la stessa richiesta del movimento di protesta che si esprimerà nei prossimi giorni in scioperi e manifestazioni. Resta da capire a quanto ammonterà la cifra (i movimenti chiedono 41 miliardi su 209 a disposizione) e come saranno investiti.
Fonte: https://tg24.sky.it/