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Diplomati Magistrali: “Noi insegnanti usa e getta” A L’Aquila scatta la protesta

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E’ scattata a L’Aquila la protesta da parte dei Diplomati Magistrali. Giorno 17 Settembre una piccola delegazione sotto la sigla dell’Associazione nazionale liberi insegnanti si è riunito davanti l’Usr dell’Aquila per protestare contro la Azzolina per l’esclusione dalle graduatorie a esaurimento per i ruoli.

C’è chi addirittura da dieci giorni è arrivato anche a fare lo sciopero della fame. Una delegazione ristretta è stata ricevuta poi dal direttore dell’Ufficio scolastico, Antonella Tozza.

Un’ostilità quella tra il Governo e il Ministero che non è riuscita a trovare un punto d’incontro negli ultimi mesi. La diatriba principale sta nell’attuale disposizione normativa, che prevede che “L’immissione in ruolo comporta, all’esito positivo del periodo di formazione e di prova, la decadenza da ogni graduatoria finalizzata alla stipulazione di contratti di lavoro a tempo determinato o indeterminato per il personale del comparto scuola, ad eccezione di graduatorie di concorsi ordinari, per titoli ed esami, di procedure concorsuali diverse da quella di immissione in ruolo”.

Si tratta, a ben vedere, dell’ennesima dimostrazione di evidente ostilità del Ministero nei confronti dei diplomati magistrali, oltre che di una evidente errata applicazione della legge.
E’ innegabile infatti, che proprio nei confronti di coloro i quali sono assunti “con riserva” non può trovare applicazione una disposizione che prevede un depennamento definitivo da tutte le altre graduatorie, togliendo ogni residua chance lavorativa.

Queste le parole di Clementina Di Fiore al Messaggero: «Noi diplomati magistrali per il governo siamo insegnanti usa e getta, siamo buoni da settembre a giugno. Quello che invece vogliamo è la stabilizzazione. Siamo esclusi ingiustamente dalle graduatorie a esaurimento per i ruoli.
Ci chiamano diplomati, anche se ci sono molti di noi che hanno una laurea e una specializzazione sul sostegno».

E poi ancora: «Le graduatorie sono  aperte solo per alcuni ricorrenti, mentre per altri sono state definitivamente chiuse. In questi giorni stiamo ricevendo le notifiche di licenziamento in tronco, proprio durante le nomine e proprio quando ci sarebbe bisogno di tantissimi insegnanti. Contestiamo l’attuale governo e quelli precedenti. Chiediamo un canale di reclutamento, tramite un concorso per titoli e servizio e soprattutto di non essere tolte dal nostro posto di lavoro. C’è chi ha dovuto rinunciare al ruolo perché l’intento del governo e del ministro Azzolina è quello di farci uscire dalle graduatorie. Vogliono farci fare i supplenti a vita perché le graduatorie che hanno inventato quest’estate, quelle provinciali, sono solo per le supplenze».

 

 

 

Fonte: Il Messaggero

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