Mancano i docenti, ne mancano in centinaia di migliaia, e difficilmente si riuscirà a risolvere il problema in pochi giorni.
Le graduatorie provinciali, su cui aveva puntato fortemente la Azzolina, si stanno rivelando un pozzo senza fine di errori e di ricorsi amministrativi. I pensionati vengono sostituiti con sfibrante lentezza e sono migliaia gli istituti che sono partito con un orario ridotto di quattro ore e non si ipotizza un allargamento delle lezioni per il prossimo mese.
Il primo dato che mostra il fallimento delle politiche di arruolamento scolastico per il 2020-2021 è quello degli assunti in pianta stabile. I dati sono praticamente fermi. Quest’anno su 84.808 assunzioni determinate dal governo, alla fine ne sono state fatte 24.400: il 28,8 per cento.
Di docenti in ruolo, si vede, mancano 60 mila insegnanti. A questi si aggiungono i pensionati che dal primo settembre scorso sono stati 39.000, superiori alle previsioni del ministero dell’Istruzione… – Questo è quanto si legge nel più ampio articolo del 16 settembre 2020, pubblicato da oggiscuola.it (fonte notizia). https://www.oggiscuola.com/web/2020/09/16/scuola-servono-260-000-supplenti-gps-e-call-veloce-hanno-fatto-flop-azzolina-cattedre-coperte-entro-il-24/