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Metodo Cuba per i banchi di scuola: a Roma si attua già

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Si è parlato in questi giorni del Metodo Cuba per i banchi scuola, come una delle soluzioni più efficaci per garantire il distanziamento tra gli alunni.
Proprio a proposito di banchi ha fatto molto discutere la foto scattata da una maestra in una scuola di Genova, in cui si vedevano bambini delle elementari seduti per terra che usano le sedie come banchi per scrivere, altri con il quaderno sulle ginocchia per disegnare e altri in ginocchio.
Un’immagine diventata virale sui social che ha scatenato le reazioni di genitori e politici, indignati per questa situazioni parlando di una “foto che non fa dell’Italia un Paese civile”.

E se c’è questa foto, proveniente dal nostro Paese che tramite i social scandalizza, un’altra foto, diventata virale sempre grazie ai social, fa parlare in maniera positiva. Solo che non ci troviamo in Italia, ma a Cuba. Qui vengono ritratti dei bambini del paese caraibico seduti in modo alternato sul lato lungo e sul lato corto del banco da due posti.

Che cos'è il 'metodo Cuba' per i banchi di scuola | LAGONE

Che cos’è dunque il metodo Cuba per i banchi di scuola?
Semplicemente un modo semplice per garantire il distanziamento nei banchi a due posti. Un metodo che sicuramente può essere usato se mancano i banchi monoposto e se si vuole garantire la sicurezza senza stravolgere troppo le classi.

In realtà non è un metodo inventato a Cuba, ma in molte aule di vari Paesi (tra cui il nostro) si sta già adottando questa soluzione). E’ solamente la foto scattata a Cuba che è diventata virale.
“A Cuba fanno così”, postavano i meme mentre si faceva – a metà agosto – lunga e costosa la trafila per acquistare le nuove dotazioni nelle scuole italiane.

Non ultima è emersa la reale difficoltà di distribuire i banchi monoposto o con le rotelle – una volta acquistati, ad un costo medio fino a 300 euro – in tutte le scuole che ne facessero richiesta prima della riapertura.

Arrivato il 14 settembre, dunque oggi, sono risultati molti i plessi che non hanno ancora ricevuto gli arredi e allora non hanno potuto far altro che adottare il ‘metodo Cuba’ e collocare i ragazzi in quella posizione: uno sul lato lungo e uno sul lato corto del banco.

Diverse le scuole, soprattutto elementari, che hanno dovuto ‘tamponare’ in questo modo. E’ successo, ad esempio, in varie primarie di Roma, a quanto riferiscono le mamme; ed è lo stesso scenario davanti al quale si sono trovati gli allievi di alcuni licei, sempre nella Capitale.

Questo posizionamento, ha però una controindicazione: impone agli studenti di mantenere le mascherine per tutto il giorno ed è forse questa la novità più spiacevole.

 

 

Fonte: https://www.agi.it/

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