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Emergenza coronavirus. Un questionario per i “lavoratori fragili”, i loro famigliari e i caregiver

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Riapertura delle scuole, il Ministero della Salute sta sta definendo le regole che riguardano i “lavoratori fragili”. E per identificare quanto le tecnologie ad oggi disponibili siano state realmente accessibili e fruibili dalle “persone fragili”, dai loro familiari e dai caregiver, durante il periodo di emergenza sanitaria dovuta al COVID-19, è stato predisposto un questionario dal Centro Nazionale Tecnologie Innovative in Sanità Pubblica (TISP) e dal Centro Nazionale Malattie Rare (CNMR) dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS).  Il questionario è anonimo e compilabile online dal 1° settembre al 15 ottobre 2020. Il questionario prevede due sezioni. Nella prima sezione ci sono tutte quelle domande indirizzate alla persona con fragilità e alla sua esperienza personale, e può essere compilata direttamente dall’interessato oppure, in caso di difficoltà, da un familiare, un caregiver o da un rappresentante di un’associazione. Per quanto riguarda la seconda sezione, essa raccoglie le opinioni dell’eventuale familiare, caregiver o rappresentante di associazione che supporta la “persona fragile” nella compilazione del questionario.

A proposito di “lavoratori “fragili” sarebbe in arrivo la circolare del Ministero della Salute, perchè a quanto sembra il Governo nazionale prevede che si registri un aumento di quelle che sono le richieste di esonero da parte del personale docente ed ATA, tali da creare difficoltà in questo imminenti inizio di anno scolastico, anche perché sembra che sarebbero i dirigenti scolastici a nutrire preoccupazione sul come far fronte e risolvere queste problematiche. Anche se finora, le regole anti-Covid parlavano di una “sorveglianza sanitaria speciale” per i lavoratori over 55 (oggi il 40% per cento dei docenti) e con una patologia che rendesse pericoloso esporsi al rischio di contagio. La circolare del Ministero della Salute potrebbe mettere delle norme che regolano la richiesta di esonero: non basterebbe solo avere più di 55 anni, ma servirebbe la certificazione di un medico dell’Inail che avrebbe il compito di attestare una “patologia con scarso compenso clinico”. A riguardo, i medici considerano questa definizione alquanto ambigua e discrezionale.

Secondo l’Istituto Superiore della Sanità, le malattie che potrebbero determinare la “fragilità” del lavoratore di fronte al pericolo Covid, sarebbero individuate in quelle patologie cronico-degenerative come quelle cardiovascolari, respiratorie e dismetaboliche o patologie a carico del sistema immunitario od oncologiche. Per coloro i quali lavorano in segreteria o per i cambi mansione, prima di arrivare all’esonero saranno probabilmente valutate alternative come lo “smart working” dal quale scaturisce anche il fattore retribuzione”.   Salvo Cona

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