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A.S. 2020-2021. Prefettura Ragusa: riunita Conferenza permanente per riapertura Scuole in Sicurezza

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RAGUSA – Nel corso di una riunione svoltasi nella Prefettura di Ragusa, presieduta dal Prefetto Filippina Cocuzza,  ci si è occupati di fare un approfondimento congiunto sulle misure già in atto e in fase di realizzazione in vista della prossima ripresa dell’attività didattica nelle scuole iblee. Alla riunione hanno partecipato il Dirigente dell’Ufficio scolastico provinciale ibleo, Viviana Assenza, i sindaci dei Comuni di Ragusa, Comiso, Chiaramonte Gulfi, Giarratana, Monterosso Almo e Scicli, nonché gli assessori e rappresentanti delegati degli altri Comuni ragusani (così come si vede nella foto).

Prova orale, preparati con noi
Preparazione prova orale concorso docenti TER

Il Prefetto di Ragusa ha fatto presente che l’incontro scaturiva dalla esigenza di effettuare una puntuale ricognizione della situazione nei vari istituti, nonché di verificare le iniziative già intraprese dai singoli dirigenti scolastici con le Amministrazioni comunali e provinciale al fine di rendere idonei gli istituti scolastici già disponibili e di reperire gli altri spazi che necessitano secondo le indicazioni fornite al dal Ministero dell’Istruzione.

Ha inoltre sottolineato che la ripresa delle attività scolastiche è un problema che interessa l’intera comunità in quanto coinvolge oltre agli studenti anche le famiglie alle quali è importante veicolare messaggi rassicuranti, nella consapevolezza che un controllo attento della situazione da parte di tutti i soggetti istituzionali in campo deve interessare anche le famiglie che debbono, con fermezza e rigore, indirizzare i propri ragazzi verso comportamenti responsabili, in considerazione di tutte le attività sin qui poste in essere e in fase di attuazione per consentire in sicurezza la ripresa in presenza delle attività didattiche.

Master per il completamento delle classi di concorso
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In tale ottica il Prefetto di Ragusa ha invitato il Dirigente dell’Ufficio Scolastico provinciale a voler sensibilizzare i singoli Dirigenti scolastici affinchè diramino, attraverso apposite comunicazioni dirette alle famiglie, messaggi puntuali da rivolgere ai figli sui comportamenti da tenere nel rispetto di tutta la comunità scolastica che siano d’esempio anche per gli adulti.

Sulla base dei dati resi disponibili dallo stesso Ufficio scolastico provinciale di Ragusa, relativi al recente monitoraggio effettuato su indicazione del MIUR, si è quindi proceduto all’esame dei singoli contesti comunali da cui è emerso -grazie agli aggiornamenti forniti dai rappresentanti dei Comuni per le scuole dell’obbligo e del Libero Consorzio comunale per gli Istituti di istruzione superiore– che gran parte delle criticità rilevate in ordine alla carenza di aule risultano superate sia per l’avvenuta individuazione di ulteriori immobili da adibire alle attività didattiche che per l’avvio delle procedure per gli interventi manutentivi e per i lavori di adattamento da realizzare con i fondi a tal fine disponibili.

In merito a tale problematica della carenza di aule, che poteva costituire uno dei problemi di maggiore difficoltà risolutiva, si è preso atto che parecchi Comuni hanno già pubblicato gli Avvisi pubblici per la locazione di nuovi immobili e, nel contempo, della opportunità offerta dalle due diocesi di Ragusa e Noto che hanno confermato  la disponibilità di alcuni immobili  per i quali ciascun Comune e il libero Consorzio comunale, per quanto di rispettiva pertinenza,  hanno già programmato i necessari sopralluoghi.

Università
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In relazione alla data di avvio delle attività didattiche, con richiamo anche alle difficoltà rappresentate dai Comuni per la concomitanza delle consultazioni referendarie che interessano numerosi istituti scolastici, ferma restando la possibilità per ciascun dirigente scolastico di fare slittare la data al 24 settembre nel rispetto di quanto previsto dalla recente ordinanza dell’Assessore regionale alla Pubblica Istruzione, è stata sottolineata e condivisa da parte di tutti l’esigenza di adottare criteri uniformi.

In vista dell’imminente inizio dell’anno scolastico, con la riapertura delle scuole e la ripresa delle attività didattiche in presenza, è stata ribadita la necessità di adottare incisive misure di prevenzione rivolte ai più giovani affinché comprendano l’importanza del rispetto delle norme anti contagio, indossando le mascherine laddove richiesto e tenendo comportamenti conformi alle norme vigenti in materia di contenimento dell’epidemia (distanziamento, lavaggio frequente delle mani, ecc.).

A tal proposito, proprio ieri mattina si è tenuta in Prefettura una riunione del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, alla quale ha preso parte anche il Direttore Generale dell’Azienda Sanitaria provinciale iblea. Il Prefetto di Ragusa, Filippina Cocuzza, ha richiamato la particolare, massima attenzione sull’attualità delle disposizioni contenute nell’ordinanza del Ministro della Salute del 16 agosto 2020 e nell’ordinanza del Presidente della Regione Siciliana n. 32 del 12 agosto 2020 che espressamente prevedono: l’obbligo dalle ore 18.00 alle ore 6.00, sull’intero territorio nazionale, di usare protezioni delle vie respiratorie (mascherine) anche all’aperto, negli spazi di pertinenza dei luoghi e locali aperti al pubblico nonché negli spazi pubblici (piazze, slarghi, vie, lungomari) ove, per le caratteristiche fisiche, sia più agevole il formarsi di assembramenti anche di natura spontanea e/o occasionale (art. 1, comma 1, lett. a) dell’ordinanza del Ministro della Salute) nonché l’obbligo di usare la mascherina -anche in fasce orarie diverse- in luoghi pubblici e privati, anche all’aperto, quando non sia possibile mantenere la distanza di sicurezza personale (art. 5 dell’ordinanza del Presidente della Regione Siciliana n. 32 del 12 agosto 2020); la sospensione, all’aperto o al chiuso, delle attività del ballo che abbiano luogo in discoteche, sale da ballo e locali assimilati destinati all’intrattenimento o che si svolgono in lidi, stabilimenti balneari, spiagge attrezzate, spiagge libere, spazi comuni delle strutture ricettive o altri luoghi aperti al pubblico (art. 1, comma 1, lett. b).   Salvo Cona

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