Si sta delineando sempre di più la linea della discrezionalità per quanto riguarda la data della riapertura delle scuole. Nonostante le parole della Ministra Azzolina, che ha più volte ribadito che il 14 Settembre tutto sarà pronto per poter iniziare, molte regioni hanno già comunicato lo slittamento: queste sono Puglia, Calabria e Abruzzo, che hanno già ufficializzato che le lezioni riprenderanno il 24 Settembre. Probabilmente tra poche ore anche la Campania e la Basilicata si orienteranno su quella data. Ad inaugurare per prima l’anno scolastico sarà la provincia autonoma di Bolzano, dove la campanella suonerà il 7 settembre. Il Friuli ha invece già deciso per la ripartenza il 16 settembre e la Sardegna per il 22.
Al programma “Quarta Repubblica”, il Presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci ha confermato la riapertura per il 14, ma ha affermato anche che laddove i presidi dovessero ritenerlo opportuno si potrà slittare a giorno 24.
All’inizio si era pensato a questa nuova data solo per le scuole sedi di operazioni elettorali (il 20 e 21 c’è il referendum sul taglio dei parlamentari), ma adesso Musumeci dichiara che “Alla luce di esigenze particolari che potrebbero emergere nelle scuole, saranno autorizzati anche tutti gli altri istituti che ritengono necessario posticipare la partenza delle lezioni a quella data”.
Anche l’assessore all’istruzione, Roberto Lagalla, ha confermato questa ipotesi: “Sarà un inizio imperfetto, perché se molte scuole sono già pronte per l’avvio, altre invece presentano alcune criticità. Ecco perché è giusto dare ai responsabili d’istituto la facoltà di posticipare”.
Lo slittamento dunque non dipende solo dalla elezioni, che costringerà molte scuole ad organizzarsi per i seggi, ma anche dalle nuove norme anti-covid19 che vedono molte scuole ancora indietro con le misure di contenimento. Ma ci sono anche altri nodi da risolvere, come i banchi monoposto (che arriveranno in ritardo in molti istituti), gli spazi inadeguati, le mascherine, che dovrebbero essere obbligatorie all’uscita e negli spostamenti dentro l’istituto ma non in classe se c’è il metro di distanza. E da non dimenticare neppure il problema dei docenti fragili, vale a dire gli over 55 con fattori di rischio, circa 400mila lavoratori, per i quali dovrebbe arrivare nelle prossime ore una circolare del Ministero della Salute dopo il boom di richieste di esonero arrivate ai presidi nei giorni scorsi.
Non sulla stessa linea della discrezionalità Lucia Azzolina, che invece a La Repubblica sostiene che ci siano le condizioni per la riapertura il 14 Settembre e che sarebbe giusto che tutta Italia si uniformasse: “Sarebbe giusto che tutti remino nella stessa direzione. Le scuole, ad oggi, riapriranno per tutti, in presenza, anche se i numeri del contagio dovessero peggiorare. Tutti ci auguriamo che i dati migliorino. Dipende dai comportamenti. È una questione di responsabilità individuale e collettiva. Gli esami di Stato si sono svolti in sicurezza, nessun ragazzo si è ammalato. I nuovi contagi sono avvenuti in vacanza, non a scuola”.