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Il docente si ammala: può insegnare a distanza?

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università telematicaIn attesa delle Linee Guida ufficiali sui comportamenti da adottare in caso di possibile contagio covid tra gli alunni degli istituti, in questi giorni ci si interroga anche su cosa fare in caso di positività dei docenti.
La Azzolina ha ribadito che le scuole riapriranno il 14 Settembre, ma tra i Sindacati e gli addetti ai lavori c’è preoccupazione per le strette tempistiche. Secondo molti si è in ritardo nella compilazione del regolamento e la situazione contagi che sta pian piano risalendo porta ancora più incertezza, poiché attualmente molti temono che la riapertura possa portare ad un picco dei contagi. Riguardo gli alunni la Azzolina ha annunciato che lo studente che presenterà sintomi influenzali sarà fatto uscire dalla classe e saranno chiamati i genitori. Se sarà il caso di mettere in quarantena l’intera classe venuta a contatto con l’alunno, l’intero istituto o nessuno sarà il regolamento a dircelo.

Ma cosa succede invece se è un professore ad ammalarsi?
Chiaramente anche per lui vigerà l’obbligo della quarantena, quindi non potrà recarsi a scuola. Ma potrà continuare ad insegnare a distanza?
Vediamo cosa dicono le normative:Corsi di perfezionamento per docenti
Quando venne decretata la chiusura totale delle scuole, nello scorso mese di marzo, la quarantena preventiva venne considerata alla stregua della malattia, ma la normativa sullo smart working ha permesso di lavorare ugualmente da casa. Bisogna ricordare che le linee guida sulla Didattica a Distanza Integrata riguardano soprattutto le scuole superiori, come strumento da affiancarsi alla didattica in presenza.
In ogni caso, qualora una scuola dovesse essere chiusa perché i contagi in quella zona sono particolarmente numerosi, la DDI potrà essere estesa anche alle primarie e alle medie.

Secondo la normativa attuale, se i docenti insegnano anche in altre classi, come nel caso dei professori delle medie e delle superiori, non possono fare lezione da casa con gli studenti in classe.
Ecco che qui saranno chiamati in causa dei supplenti, e le previsioni dicono che quest’anno sarà un boom di “supplentite”. Nel caso in cui, poi, fosse riscontrata la positività di un docente, il professore in questione non potrà certamente insegnare essendo in malattia, nemmeno a distanza. Qualora, invece, fosse la classe in isolamento preventivo per la positività di un alunno, in quel caso si potrà attivare la didattica a distanza.

Valerio Saitta

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