Cosa accadrà se, con la riapertura delle scuole, uno studente o un docente fossero trovati positivi al Coronavirus. L’atteso protocollo di sicurezza dovrebbe contenere proprio queste indicazioni ed è per questo che è molto atteso. Ma chi volesse avere un’idea di massima potrebbe leggere le indicazioni da parte dell’Istituto Superiore di Sanità. Indicazioni che potrebbero essere operative anche grazie ad una ordinanza del ministro della Salute, Roberto Speranza e che saranno valutate in queste ore dal Comitato Tecnico Scientifico. L’anticipazione è data dal quotidiano La Stampa, che riporta una bozza del dell’ISS.
Il documento dovrebbe prevedere che, in caso di contagio di un alunno, tutta la classe dovrà andare in quarantena per 14 giorni e, a discrezione della Asl, gli alunni saranno sottoposti al tampone. Questi test a campione potrebbero anche essere estesi anche agli studenti delle altre classi. Nel caso dovessero verificarsi più contagi in una stessa scuola, la Asl potrà ordinarne la chiusura e far proseguire le lezioni a distanza.
Il piano diventa più complicato per quanto riguarda gli insegnanti di scuola secondaria: se un docente dovesse risultare positivo al covid si andrebbero ad esaminare i contatti con studenti e altri docenti nelle 48 ore precedenti al test per decidere chi sottoporre a tampone o mettere in quarantena. Invece, nel caso il docente non sia positivo ma abbia avuto contati a rischio, questo proseguirà le lezioni in modalità a distanza, mentre gli studenti continuerebbero l’attività didattica in aula. Nel caso la scuola non disponga di strumenti digitali sufficienti, la lezioni si seguiranno da casa dopo la scuola, quindi si suppone in modalità asincrona.
Ad ogni modo, a prendere le decisioni in merito a tamponi, e quarantene, sarà di volta in volta il Dipartimento di prevenzione della Asl, che assegnerà un suo medico ad ogni scuola, con un docente o lo stesso preside che farà da referente.