Crea non pochi dissapori tra i docenti precari, la norma inserita nel DL rilancio che riguarda il licenziamento senza indennizzo dei docenti e personale Ata precari assunti a tempo determinato per garantire la sicurezza nelle scuole, nel caso dovessero presentarsi nuovi periodi lockdown.
È come una sorta di “usa e getta” che offende la dignità di tantissimi docenti precari la cui unica sostanziale differenza con i colleghi di ruolo, è la loro posizione giuridica ed economica.
Non dimentichiamo che la loro precarietà non mette in discussione l’impegno profuso di trasmissione delle proprie competenze nei confronti dei propri alunni.
Da sempre i docenti precari hanno rappresentato una risorsa indispensabile all’interno del contesto scolastico, basti pensare che il nuovo anno scolastico che si andrà ad aprire avrà al suo seguito oltre 250 mila supplenti.
Il testo inserito nel Decreto Rilancio
1. Al fine di consentire l’avvio e lo svolgimento dell’anno scolastico 2020/2021 nel rispetto delle misure di contenimento dell’emergenza epidemiologica da COVID-19, con ordinanza del Ministro dell’istruzione, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, sono adottate, anche in deroga alle disposizioni vigenti, misure volte ad autorizzare i dirigenti degli uffici scolastici regionali, nei limiti delle risorse di cui al comma 2, a: […]
b) attivare ulteriori posti di incarichi temporanei di personale docente e amministrativo, tecnico e ausiliario (ATA) a tempo determinato dalla data di inizio delle lezioni o dalla presa di servizio fino al termine delle lezioni, non disponibili per le assegnazioni e le utilizzazioni di durata temporanea. In caso di sospensione dell’attività in presenza, i relativi contratti di lavoro si intendono risolti per giusta causa, senza diritto ad alcun indennizzo; […]
Continuità didattica
Nasce spontanea una domanda: che fine farà la continuità didattica?
Lo scenario che potrebbe aprirsi, assicurerebbe la presenza di tutti i docenti, compresi quelli precari, in classe sin dal primo giorno di scuola ma paradossalmente nel caso di un ritorno dell’epidemia si prospetterebbe nuovamente un lockdown, una ripresa quindi della didattica a distanza con il licenziamento dei docenti precari che sono stati convocati in una prima fase per ovviare alle indicazioni del CTS per il distanziamento fisico e scongiurare il fenomeno delle classi pollaio.
In un probabile rientro nell’arco dell’anno scolastico, potremmo dire “passata la bufera” si presenterebbe la necessità di convocare nuovi docenti per ricreare quell’ambiente in cui venga garantita la sicurezza degli studenti.
Un tale probabile scenario non darebbe ampio spazio alla continuità didattica anzi andrebbe a lederla, a scapito della formazione scolastica degli alunni.
De Cristofaro contro il licenziamento dei docenti precari
Lo stesso sottosegretario del Ministero dell’Istruzione Peppe De Cristofaro, esponente di Sinistra Italiana ha espresso parere negativo a riguardo “Prevedere il licenziamento senza indennizzo per le docenti, i docenti e il personale Ata supplente oltre a rappresentare un’evidente ingiustizia e disparità e un aspetto punitivo nei confronti di professori e collaboratori che contribuiscono con il loro lavoro a garantire il funzionamento del nostro sistema di istruzione, creerebbe condizioni fortemente negative per il percorso formativo delle classi in cui andrebbero a operare i docenti licenziati“.
“Bisogna intervenire – conclude De Cristofaro – per modificare questa norma che rappresenta un danno per la scuola e un inutile accanimento verso le docenti, i docenti e i collaboratori precari, proprio coloro del cui lavoro avremo particolare bisogno per garantire il ritorno in classe in sicurezza“.
Ministra Azzolina annuncia aumento organico personale scolastico
Nelle Linee Guida per la riapertura a settembre della scuola, presentate lo scorso 26 giugno la ministra dichiarò: “Saremo in grado di avere fra docenti e personale ATA 50mila persone“, così come durante una sua visita in una scuola a Milano, in riferimento alla ripresa delle scuole materne ha dichiarato :” Daremo loro più organico: ce la facciamo a riaprire a settembre, non servono solo gli allarmismi ma le proposte, lavorare a testa bassa con molta umiltà e portare risultati a casa. Anche le scuole dell’infanzia riapriranno a settembre e restituiremo quella socialità ai bambini”.
Al di là dei dettami, la ministra Azzolina ha però mancato di dare indicazioni su come si procederà al reclutamento dei docenti se non la norma inserita nel dl Rilancio che prevede il loro licenziamento in caso di ripristino di periodi di lockdown.
Come verrà reclutato il personale docente?
I docenti precari anche in virtù di questi nuovi posti che il ministero metterà a disposizione, come verranno reclutati?
I primi ad essere convocati saranno quelli da GaE e GPS dalle quali si attinge per posti vacanti (31 agosto) e fino al termine delle attività didattiche (30 giugno).
Queste supplenze saranno invece conferite dai Dirigenti Scolastici attraverso lo scorrimento delle graduatorie d’Istituto, in quanto “incarichi temporanei” con data di scadenza max ultimo giorno di lezione (data varia nelle Regioni in base al calendario scolastico) e clausola di risoluzione per giusta causa.
Ma quanti docenti saranno disposti ad accettare un contratto atipico con una clausola di licenziamento nel caso dovesse ritornare il Covid-19?
Sappiamo che dalle graduatorie d’istituto si accede per supplenze brevi, le più idonee quindi a soddisfare e a gestire l’emergenza docenti che porterà all’assunzione di nuove risorse, forse la più papabile per il ministero ma sicuramente la meno adatta a soddisfare l’art 33 “diritto allo studio “e a difenderne la continuità didattica.
Cambio supplenza nel corso dell’anno scolastico
Va sottolineato che comunque il Regolamento delle supplenze, inserito nell’OM n. 60/2020 dispone all’art. 14 comma 2 che “Il personale in servizio per supplenza conferita sulla base delle graduatorie di istituto ha comunque facoltà di lasciare tale supplenza per accettare una supplenza ai sensi dell’art. 2 comma 4, lettera a) e b)”.
Si può quindi lasciare una supplenza da graduatorie di istituto per accettarne una da GPS fino al 31 agosto o 30 giugno.