Sono concentrati in gran parte nelle regioni del nord i posti vacanti che residuano dopo le operazioni di mobilità del personale docente. Sul dato complessivo è del 58,80% la percentuale che interessa le regioni settentrionali: 50.070 posti sui complessivi 85.150; 18.483 sono nelle regioni del centro (21,71%), mentre al sud e isole rimangono da coprire 16.597 posti (19,49% del totale).
Lo scarto è molto forte sui posti di sostegno, per i quali il 67,80% di quelli vacanti si trova al nord (10,67% al sud, 21,53% al centro), con particolare accentuazione nella scuola primaria, dove la percentuale arriva al 75,69%.
Con riferimento al sostegno, dal raffronto con i dati dell’organico di diritto per il 2020/21 si ricava che al nord la percentuale di posti scoperti è pari al 41,27% (14.089 sono i posti vacanti dopo i trasferimenti, su una dotazione complessiva di 35.884 posti); un dato nettamente superiore alla media nazionale, che vede privi di titolare 21.841 posti su 101.170 (21,59%). Al centro la scopertura è del 19,93%, mentre scende al 5,59% nelle regioni del sud, che hanno peraltro la maggior percentuale di posti sull’organico nazionale.