Come sappiamo, è stata introdotta l’Educazione Civica come insegnamento nelle scuole dalla legge n° 92 del 20 agosto 2019. Il ministero dell’Istruzione ha allegato qualche giorno fa le già previste Linee Guida che segnano il percorso entro il quale muovervi.
Vediamo i punti principali di questo insegnamento:
– non può essere impartito per meno di un’ora a settimana (ovvero 33 ore annuali da ricavare nell’ambito dell’attuale monte ore obbligatorio). Per raggiungere tale monte ore è possibile avvalersi della quota di autonomia utile per modificare il curricolo. La quota non è prevista, a livello nazionale, per la primaria e l’infanzia;
– deve essere impartito, nella scuola primaria e secondaria di primo grado, in contitolarità, da docenti della classe; nella scuola secondaria di secondo grado deve essere effettuato da docenti abilitati nell’insegnamento delle discipline giuridiche ed economiche, se disponibili nell’organico dell’autonomia;
– deve essere valutato in decimi, in seguito alla proposta della nuova figura del coordinatore, che la formulerà acquisendo elementi conoscitivi dagli altri docenti interessati dall’insegnamento;
– Il docente al quale sono stati affidati compiti di coordinamento acquisisce gli elementi conoscitivi dal docente della sezione (nel caso della scuola dell’Infanzia), dai docenti del team pedagogico (nel caso della primaria) o del consiglio di classe (nel caso di secondaria di primo e di secondo grado). Essi possono essere acquisiti da prove già previste o attraverso la valutazione della partecipazione alle attività progettuali e di potenziamento dell’offerta formativa.
Ma quali saranno le tematiche da affrontare?
Bisognerà tenere conto delle diverse età degli alunni e i diversi gradi di istruzione.
Poiché la legge prevede che i ragazzi devono avere piccolo nozioni riguardo la Carta costituzionale già da piccoli, per la scuola dell’infanzia l’educazione civica sarà impartita avviando delle iniziative di sensibilizzazione riguardo il tema della cittadinanza responsabile.
Per le scuole elementari, medie e superiori gli obiettivi di apprendimento saranno definiti dai Collegi Docenti sulla base delle seguenti tematiche:
– Costituzione, istituzioni dello Stato italiano, dell’Unione europea e degli organismi internazionali;
– Storia della bandiera e dell’inno nazionale;
– Elementi fondamentali di diritto, con particolare riguardo al diritto del lavoro;
– Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, adottata dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite il 25 settembre 2015;
– Educazione ambientale, sviluppo ecosostenibile e tutela del patrimonio ambientale, delle identità, delle produzioni e delle eccellenze territoriali e agroalimentari;
– Educazione alla legalità e al contrasto delle mafie;
– Educazione al rispetto e alla valorizzazione del patrimonio culturale e dei beni pubblici comuni;
– Formazione di base in materia di protezione civile;
– Educazione alla cittadinanza digitale: le cui abilità e conoscenze previste si distinguono tra generali (il confronto delle informazioni, le regole per una corretta comunicazione e interlocuzione, il rispetto dell’altro, …) e specifiche (l’identità digitale, il grande tema dei dati, …).
Parliamo del Piano triennale dell’offerta formativa (PTOF).
Le linee guida indicano delle possibili modifiche da apportare per modificarlo. Esso può essere rivisto annualmente entro il mese di Ottobre. In esso bisogna:
- definire le relative attività di potenziamento dell’offerta formativa e le attività progettuali;
- illustrare l’afferenza degli obiettivi specifici di apprendimento alle tematiche sopra riportate, considerando che per il secondo ciclo di istruzione, c’è la necessità di mantenere la specificità di ciascun percorso dell’istruzione liceale, tecnica e professionale, anche ai fini dello svolgimento dell’esame di Stato;
- descrivere il legame tra l’educazione civica e le educazioni non del tutto riconducibili a specifiche discipline (educazione stradale, alla salute e al benessere, al volontariato e alla cittadinanza attiva).
L’articolo 1, comma 12, della legge 107/2015 recita: “Nel rispetto e nella valorizzazione dell’autonomia delle istituzioni scolastiche, le Indicazioni costituiscono il quadro di riferimento per la progettazione curricolare affidata alle scuole. Sono un testo aperto, che la comunità professionale è chiamata ad assumere e a contestualizzare, elaborando specifiche scelte relative a contenuti, metodi, organizzazione e valutazione coerenti con i traguardi formativi previsti dal documento nazionale. Ogni scuola predispone il curricolo all’interno del Piano dell’offerta formativa con riferimento al profilo dello studente al termine del primo ciclo di istruzione, ai traguardi per lo sviluppo delle competenze, agli obiettivi di apprendimento specifici per ogni disciplina”.
Di Redazione OD