“La scuola è un pilastro del nostro sistema sociale, sono i nostri bambini, il nostro futuro. È normale che ci sia molta attenzione, molta preoccupazione”, ma dateci ancora un po’ di tempo per definire le ultime cose. A dirlo è stato il premier Giuseppe Conte ai microfoni di Alanews che lo ha intercettato a via della Vite, a due passi da palazzo Chigi mentre si intratteneva con alcuni cittadini.
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Azzolina ha incontrato sindacati ed enti locali
“La ministra (dell’Istruzione Lucia Azzolina, ndr) ha incontrato i sindacati e gli enti locali. Stiamo lavorando tutti i giorni per consentire di ritornare in sicurezza a scuola a settembre”, ha assicurato il premier.
Il presidente del Consiglio ha ricordato che per adattare i nuovi locali scolastici o restaurare i vecchi vi sono dei fondi appositi, stanziati da tempo ma mai spesi.
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“Dateci ancora un po’ di tempo. Sull’edilizia scolastica ci sono soldi mai usati, dovremo fare un miracolo. Una nostra norma ha conferito a sindaci e presidenti di province il ruolo di commissari straordinari (come a Genova dopo il crollo del ponte Morandi, ndr) per poter procedere a tutto con due tranche di 300 milioni più 300. Stiamo facendo di tutto”, ha concluso Conte.
Ma il tempo stringe
Il problema è che rimangono solo due mesi, luglio e agosto, per mettere a disposizione delle scuole le aule aggiuntive, più i docenti e Ata, di cui necessitano per riprendere le lezioni in sicurezza: in entrambi i casi – sia per la cosiddetta edilizia “leggera”, sia per gli organici maggiorati – sono previsti incrementi anche dalle Linee Guida ormai ad un passo dall’approvazione finale, dopo le rimostranze delle Regioni.
I rischi
Di tempo, quindi, ne è rimasto davvero poco. E attendere ancora, come chiede il presidente del Consiglio, potrebbe vanificare tutti gli sforzi: urge realizzare i monitoraggi scuola per scuola, attuare quindi le modifiche necessarie, predisposte con gli enti locali, e produrre infine i conseguenti piani di ridefinizione delle lezioni e di riorganizzazione di ogni istituto, come previsto dalle Linee Guida in via d’approvazione.
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Partire troppo tardi, ad esempio con le modifiche strutturali, potrebbe costringere molte scuole ad iniziare le lezioni a tempo pieno solo in autunno inoltrato.