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Ecco la bozza delle linee guida presentate per il rientro a scuola

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Avevamo già parlato negli scorsi giorni dei possibili scenari che si prospettano per la riapertura delle scuole il prossimo anno accademico. Notizia di oggi è che l’agenzia di stampa multimedia italiana La Presse è venuta in possesso della bozza del “Piano Scuola 2020-2021” che dovrebbe essere pubblicato nelle prossime ore.
In essa vengono valutate eventuali soluzioni con il coinvolgimento di soggetti pubblici e privati, che si impegnerebbero a sottoscrivere specifici accordi chiamati “Patti educativi di comunità”.
In particolare in questi patti tutte le componenti della Repubblica si impegnano ad assicurare l’istruzione e l’educazione, rafforzando i loro rapporti. L’unione di più componenti è la soluzione più efficace per garantire il proseguimento delle lezioni in sicurezza. La scuola è infatti un’istituzione che riguarda tutti, perché da essa dipende il futuro di una nazione.

Negli scorsi giorni da un’indagine svolta dal Ministero è emerso che moltissimi istituti non hanno gli spazi necessari per garantire i distanziamenti. Questa è uno dei punti chiave che si dovrà risolvere, e nei patti si auspica a tal proposito un proficuo coinvolgimento degli enti per trovare più aree (parchi, musei, cinema, teatri, biblioteche) che vengano utilizzate come aule alternative. Si devono anche creare le condizioni per la presenza a scuola o negli altri spazi esterni di personale educativo responsabile di attività di “vigilanza” o attività integrative, alternative alla didattica, anche inerenti al terzo settore (ad esempio le associazioni sportive dilettantistiche, associazioni musicali, teatrali, artistiche ecc).

Nonostante l’ampia collaborazione resta ferma l’autonomia delle scuole che possono avvalersi di ulteriori forme di flessibilità derivanti non solo dagli spazi a disposizione, ma anche dalle esigenze delle famiglie, del territorio e dell’organizzazione interna.
Ad esempio la scuola potrà scegliere di impartire la frequenza scolastica in turni, configurare le classi in più gruppi di apprendimento, una divisione di attività didattica tra presenza e digitale (per le scuole secondarie di II grado), l’aggregazione delle discipline in aree e ambiti disciplinari e l’estensione del tempo scuola settimanale alla giornata del sabato, ove non già prevista.
Cosa importante è che nonostante la flessibilità, le scuole dovranno garantire la medesima offerta formativa a tutti gli alunni, ferma restando l’opportunità di adottare soluzioni organizzative differenti, per realizzare attività educative o formative parallele o alternative alla didattica tradizionale.

Per quanto riguarda i presidi medici si dovrà raccomandare l’uso delle mascherine a tutti gli studenti, visierine “leggere” e, quando opportuno, dei guanti di nitrile, ad eccezione per i minori di sei anni.
Per le attività della scuola dell’infanzia – si legge nella bozza – “la prossima riapertura richiede l’adozione di misure particolarmente attente alla garanzia del rispetto non solo delle prescrizioni sanitarie, ma anche della qualità pedagogica delle relazioni. L’organizzazione dei diversi momenti della giornata educativa dovrà essere serena e rispettosa delle modalità tipiche dello sviluppo infantile, per cui i bambini dovranno essere messi  nelle condizioni di potersi esprimere con naturalezza e senza costrizioni”.
Un’attenzione particolare va data ai bambini che per la prima volta risultano iscritti, prevedendo per essi (e per i loro genitori) momenti riservati di ascolto e di primo ambientamento.
Inoltre, viene sottolineato, nella riprogettazione degli spazi e degli ambienti educativi dedicati alla scuola dell’infanzia, vanno seguite alcune “accortezze”, come la valorizzazione e  l’impiego di tutti gli spazi interni ed esterni, privilegiando ove possibile, e limitatamente al verificarsi di condizioni climatiche favorevoli, l’utilizzo di spazi aperti.
Gli spazi, oltre che continuamente igienizzati, dovranno essere “riconvertiti” in spazi distinti e separati per accogliere stabilmente gruppi di apprendimento, relazione e gioco. Bisognerà garantire una continua aerazione degli ambienti, mentre la colazione o la merenda andranno consumati nello stesso spazio di esperienza dedicato al gruppo dei bambini. In caso di pasto completo, esso sarà consumato negli spazi adibiti alla refezione scolastica, adeguatamente organizzati.
Bisognerà anche essere utilizzata una segnaletica mobile per la suddivisione degli eventuali spazi esterni disponibili per i diversi gruppi di bambini presenti nella scuola, con utilizzo da parte di ogni gruppo di un’area dedicata con i propri giochi, anche in tempi alternati, previa pulizia delle strutture.

Di Redazione OD

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