Il Ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina ha convocato i sindacati per mercoledì 24 Giugno: all’ordine del giorno della riunione ci saranno le misure per l’avvio del nuovo anno scolastico, che stando a quanto dichiarato dalla stessa Azzolina, dovrebbe ripartire il 14 Settembre, data comune su tutto il territorio nazionale. Una data in realtà, come spiegato da Cristina Grieco, coordinatrice della Commissione Istruzione della Conferenza delle Regioni, che non trova d’accordo molti governatori, poiché in vista delle elezioni regionali si potrebbe andare incontro alla chiusura di molte scuole scelte come seggi pochi giorni dopo l’apertura. Si dovrà quindi trovare con compromesso per evitare di interrompere subito le lezioni.
Dopo l’incontro con i sindacati, entro il 26 Giugno saranno comunicate le linee guida ufficiali.
Nel frattempo Bianca Laura Granato, senatrice del M5S, ha anticipato alcuni possibili scenari. Ciò che si prospetta è un rientro in classe con le mascherine o in alternative le visiere in plexiglas, con una possibile fascia oraria da riservare alla modalità telematica qualora dovesse tornare l’emergenza e qualora fosse necessario far seguire la lezione da casa ad un alunno potenzialmente malato. Altra possibilità è la riduzione dell’orario delle lezioni (possibile accorciamento dell’ora a 40 minuti con i docenti della scuola secondaria che potrebbero arrivare a 24 ore settimanali retribuite) e un organico aggiuntivo per docenti e Ata.
Le criticità sono principalmente due: la prima sta nel reperimento di nuovi spazi in cui fare lezione. Tantissimi dirigenti scolastici hanno infatti dichiarato che aule delle loro scuole non sono sufficientemente capienti per assicurare i distanziamenti tra i banchi. Il Ministero a tal proposito ha fatto un sopralluogo nelle scuola, evidenziando problemi nelle scuole superiori dei centri un po’ più grandi.
La seconda criticità sta nella situazione di precarietà con cui inizierà l’anno il personale docente. A causa degli slittamenti dei concorsi si inizierà infatti con circa 200mila precari.
Sindacati e forze politiche avevano chiesto una procedura per titoli e servizi per fare in modo di abbreviare i tempi e assumere i precari dal 1° settembre. Una questione che dunque si ripropone d’ attualità, dopo che era tramontata con la pubblicazione dei bandi concorsuali in Gazzetta Ufficiale. La Uil scuola, tramite il suo segretario generale Pino Turi, propone la partecipazione per soli titoli con prova orale finale a tutti i docenti con almeno tre anni di servizio (come si chiede per il sostegno). Una soluzione che consentirebbe a migliaia di precari di essere in cattedra già a partire dal prossimo primo settembre.
Di Redazione OD