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A settembre in classe senza mascherine. Ecco il piano delle Regioni

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Corso di preparazione al concorso docentiA settembre in classe senza mascherine, ma è sembra una guerra di pareri. Si va avanti a piccoli passi. Parametri di distanziamento interpersonale tra alunni, in classe senza mascherine durante le lezioni, sì ad indossarla durante gli spostamenti. Divieto di assembramenti e, dunque, ricreazione al banco. Sono solo alcune delle proposte che la Conferenza delle Regioni ha riassunto in un documento approvato dai governatori nei giorni scorsi e trasmesso al ministero dell’Istruzione come contributo per la messa a punto, da parte del dicastero, delle attese linee guida sulla riapertura delle scuole e le misure di prevenzione per il Covid. In nessun Paese europeo si è registrato, fino ad ora, un incremento dei casi di contagio da coronavirus che possa definirsi significativo e collegato alla decisione di far rientrare gli alunni a scuola.

La proposta

“Noi abbiamo proposto dei parametri sul distanziamento e sul divieto di assembramento”, spiega Cristina Grieco, coordinatrice all’Istruzione della Conferenza delle Regioni. Nella proposta approvata dalla Conferenza, si prevede la “mascherina solo per gli spostamenti”, la “ricreazione in classe e parametri per il distanziamento interpersonale”. “Poi i dirigenti scolastici avranno autonomia di organizzazione, ma è importante avere le linee guida del ministero – spiega Grieco – per vedere dove il numero di ragazzi o bimbi è troppo elevato rispetto alla capienza delle classi perché le scuole dovranno dunque organizzarsi. La certezza è che c’è urgenza di poter cominciare ad organizzarsi con dati alla mano”. L’obiettivo è far stare i ragazzi in classe senza mascherine

Nero su biancoMaster per il completamento della classe di concorso a20 a26

“Abbiamo mandato le nostre proposte e siamo in attesa del testo delle linee guida del ministero” afferma all’Adnkronos Cristina Grieco. “Credo che nei prossimi giorni ci daranno un testo da condividere e sul quale trovare una convergenza così da poterlo mettere a disposizione delle scuole e degli enti locali”. “Inizia ad esserci una grande urgenza di avere indicazioni più specifiche. Abbiamo quelle del Cts, ma devono essere tradotte in parametri più oggettivi anche per aiutare i dirigenti scolastici e le amministrazioni locali a capire le necessità di intervento. Già Bonaccini (presidente della Conferenza delle Regioni, ndr.) aveva sottolineato l’urgenza di avere delle linee guida, nel minor tempo possibile. Noi, nell’ottica di una leale collaborazione, abbiamo dato una mano proponendo un documento come abbiamo fatto per le altre attività produttive e le riaperture”. Punto cruciale è provare a far stare gli studenti in classe senza mascherine

La data

Il 14 settembre è domani, non tra un anno. L’Assessore regionale sardo della Pubblica Istruzione, Andrea Biancareddu, evidenzia i problemi: “Non ci dicono come devono essere i banchi, se è sufficiente il distanziamento ipotizzato di 1 metro e ottanta. Quali scuole hanno gli spazi necessari e quali no. Non è una battaglia di parte ma una battaglia di tutti. Questa è una partita che dobbiamo fare tutti insieme perché è difficile, inutile nasconderci o sostenere che non è nostra competenza”. Parliamo di date. ”L’orientamento delle Regioni è di accogliere la proposta del ministro all’istruzione Azzolina per l’avvio al 14 settembre dell’anno scolastico 2020-2021 e la conclusione all’8 giugno 2021″.

Le assunzioni

Sul tavolo non c’è però solo il nodo di mandare gli studenti in classe senza mascherine. C’è un grosso problema di cui si è parlato poco fino a oggi e che tornerà d’attualità a brevissimo se davvero si vuole tornare a scuola in tutta sicurezza al più presto. Nella scuola a settembre si rischia di compromettere il servizio dell’istruzione pubblica e del diritto allo studio, secondo il nuovo allarme dei sindacati: oltre alle annunciate 250 mila supplenze annuali dei docenti, gli stessi capi d’istituto saranno impegnati nella ricerca di decine di migliaia di assistenti amministrativi, tecnici e collaboratori scolastici. E’ l’allarme che lancia il sindacato Anief. Il loro numero, tra l’altro, spiega il sindacato, dovrebbe essere incrementato almeno di 40 mila unità, così da permettere l’igienizzazione dei plessi, la regolazione dei flussi di alunni e personale in entrata e in uscita, oltre che il carico di lavoro maggiorato cui dovranno tenere testa le segreterie. Si spera però di riaprire e soprattutto che si possa andare in classe senza mascherine.

Fontehttps://www.oggiscuola.com/web/2020/06/18/a-settembre-in-classe-senza-mascherine-ecco-il-piano-delle-regioni/

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