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Rientro a Settembre, le proposte delle Regioni

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Come sarà il rientro in classe a Settembre?
Ancora le linee guida del MIUR non sono arrivate. Questione di poco tempo (si vocifera che potrebbe essere pubblicato già la prossima settimana) ma nel frattempo le Regioni fanno le loro proposte.
In Veneto, il Presidente Luca Zaia ha confermato ieri il documento inviato a Lucia Azzolina dalla Conferenza delle Regioni.
In esso si definiscono le seguenti norme:
Uso della mascherina obbligatorio sia per gli studenti che per gli insegnanti fino all’arrivo nel banco o in cattedra e durante gli spostamenti (per andare in bagno o nei laboratori). Non c’è l’obbligo di indossarla durante la lezione;
Distanziamento di due metri quadrati tra i banchi con distanza dall’insegnante di almeno due metri lineari;
Varchi differenziati all’ingresso delle scuole, per ordinare i flussi degli alunni in entrata e in uscita;

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All’orizzonte lo spettro dei doppi turni: “Senza spazi in più sarà difficile evitare di sdoppiare le classi, ma è una questione che rientra nelle prerogative del Ministero – ha dichiarato Zaia – la nostra competenza è sanitaria, non sulla scuola. L’alternativa per mantenere lo status quo è che i bambini indossino la mascherina per l’intera lezione, ma io sono contrario”.
La scelta di non utilizzare la mascherina durante la lezione (quindi per la maggior parte del tempo in cui si sta in classe) è infatti dovuta al fatto che si vuole evitare che i bambini inalino anidride carbonica. Una posizione già condivisa da molti medici, da molti politici e dai Dipartimenti di prevenzione regionali.
Questo per solo nel caso però di contagio zero o prossimo allo zero. Nel caso in cui ci sia presenza di casi sul territorio, sarà obbligatorio indossare le mascherine anche in classe. La regola varrà sia per i docenti, sia per gli ATA e sia per gli studenti dai 6 anni in su. Se, speriamo di no, dovesse tornare l’emergenza, si tornerà alla DAD.

Se le scuole dovessero optare, per scelta o per mancanza di locali aggiuntivi, per i doppi turni, probabilmente ci sarà un tempo della scuola ridotto, con lezioni orarie anche da 40 minuti.
Questo creerebbe problemi per le famiglie con entrambi i genitori lavoratori. Una soluzione poco gradita quindi alle famiglie, ma anche ai docenti e i partiti di governo stessi, che potrebbero subire forti critiche e perdere i consensi. Inoltre la lezione ridotta influirebbe, non poco, sulla qualità della didattica.

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Rivolti a docenti che intendono aggiornarsi e arricchire le proprie competenze.

Riguardo la ricreazione Zaia ha ribadito che è meglio farla in loco, per quanto possibile, per evitare assembramenti. Dovrà essere svolta usando la mascherina. Alla mensa vanno utilizzati monoporzioni, piatti e posate monouso.

In attesa delle disposizioni ufficiali, queste sono soltanto ipotesi. Sembra quasi certa invece la data del 14 settembre per il rientro a scuola e l’avvio delle attività didattiche tra Ministero e Regioni. Secondo quanto ci risulta, la data potrebbe essere adottata da tutte le regioni in contemporanea.

Di Redazione OD

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