Si chiama relazione finale del docente ed è il documento che annualmente ogni insegnante è tenuto a compilare per comunicare e dichiarare tutte le attività dell’anno scolastico concluso. Questo documento, che parte dai programmi scolastici presentati all’inizio dell’anno, è interamente basato su quanto fatto nelle classi, ma soprattutto sugli obiettivi conseguiti.
Capita spesso, infatti, che i docenti si trovino di fronte a programmi non portati a termine per i motivi più disparati: classe troppo difficile, tempi più lunghi di apprendimento. Cosa deve fare a quel punto il docente con la relazione?
Obbligo dell’insegnante è quello di fornire tutte le spiegazioni e le motivazioni per cui non si è riusciti a conseguire l’obiettivo. La relazione finale serve anche a questo e si compone di diverse parti: – andamento ed evoluzione della classe
– lezioni, puntualità, assiduità delle presenze, interventi degli alunni
– rapporti interpersonali con gli studenti
– grado di autovalutazione degli allievi
Nella relazione va, poi, indicato il grado di raggiungimento dell’obiettivo presentato ad inizio anno scolastico. Vanno inoltre precisati:
– metodologie e didattica
– eventuali supporti /libri, audio, video) utilizzati
– interventi di potenziamento per la classe
– compiti e verifiche fatte
Nonostante la completezza del documento descritto, non di rado accade che il dirigente scolastico chieda ad alcuni docenti motivazioni ulteriori per cui non si è riusciti a portare a termine il programma scolastico presentato a settembre. In quel caso l’insegnante scrive un ulteriore nota al preside dell’istituto giustificandosi e motivando il mancato raggiungimento dell’obiettivo.
QUI UN ESEMPIO DI RELAZIONE FINALE