Intervistata da Repubblica, il Ministro dell’istruzione Lucia Azzolina è ritornata sulla questione concorso per i docenti con almeno tre annualità di servizio.
L’8 giugno i sindacati FLCGIL, CISL, UIL, SNALS e GILDA hanno proclamato uno sciopero, uno dei motivi è proprio la mancata accettazione da parte di Ministro e Governo di un concorso straordinario che permettesse l’assunzione in tempi rapidi di 32.000 docenti sulla base di titoli e servizio, senza prova selettiva.
Una questione complessa, per la quale il Ministro ha ricevuto anche offese e minacce.
Una questione che si unisce a numerose altre problematiche che il Ministro ha affrontato in questi mesi di emergenza, che hanno determinato l’assegnazione di una scorta.
Perché tutta questa violenza, chiede la giornalista Annalisa Cruzzocrea nell’intervista
“Vorrei capirlo.Perché dico che nella Pubblica amministrazione si entra con un regolare concorso, come la Costituzione prescrive? Come si è fatto fino al 2016? Io so cosa vuol dire essere precaria. Sono stata precaria.
E penso che chi è bravo, e ci sono tanti precari bravi, ha tutto il diritto di fare un concorso e di essere assunto a tempo indeterminato“.
Non è la prima volta che il Ministro ricorda la sua esperienza da insegnante precaria, partita con la “valigia di cartone” dalla Sicilia per raggiungere La Spezia.
Il riferimento è al concorso straordinario per il ruolo, già bandito il 28 aprile 2020 ma i cui termini per la presentazione della domanda sono stati sospesi in attesa di inserire 8.000 posti in più.
Nel frattempo il Decreto Scuola già approvato al Senato e da domani 3 giugno in Aula alla Camera ha modificato la prova scritta trasformandola in quesiti a risposta aperta.
Inoltre la prova non sarà più svolta nel corso dell’estate come preventivato dal Ministro, ma è stata rimandata all’anno scolastico 2020/21.
Questo slittamento potrebbe determinare ancora posti vacanti a settembre 2020.
Una situazione di emergenza alla quale il Ministro conta di rispondere con la trasformazione delle graduatorie di istituto in provinciali e con la call veloce, che dovrebbe portare i docenti già inseriti nelle graduatorie per il ruolo ad accettare l’assunzione a tempo indeterminato in altra provincia o regione, dove rimarranno posti vuoti.
L’accettazione comporterà però l’impossibilità di poter richiedere per almeno cinque anni trasferimento o assegnazione provvisoria.