In commissione Cultura al Senato era stato approvato l’emendamento 2.103 al Decreto Scuola sottoscritto dai senatori De Petris, Errani, Grasso, Laforgia, Nugnes che estendeva la possibilità di usufruire della carta dei docenti anche per i docenti supplenti fino al 30 giugno. La Carta avrebbe avuto un importo nominale di euro 300 annui e sarebbe stata utilizzabile per l’acquisto di libri e di testi, anche in formato digitale, di pubblicazioni e di riviste comunque utili all’aggiornamento professionale, per l’acquisto di hardware e software limitatamente per l’anno 2020.
Purtroppo è arrivata una doccia fredda per i docenti precari, la Ragioneria generale dello Stato ha espresso parere negativo in merito all’emendamento 2.103 approvato dalla Commissione Istruzione evidenziando che la disposizione, introducendo un diritto soggettivo, non può prevedere un limite di spesa, tenuto conto di un onere stimato di 54 milioni di euro, superiore rispetto all’autorizzazione di spesa previsto dalla norma.