Dopo un’attesa lunga giorni è arrivato l’atteso varo del decreto legge “Rilancio” con le misure per rilanciare l’economia italiana alle prese con l’emergenza coronavirus: “Abbiamo lavorato a questo decreto nella consapevolezza delle difficoltà in cui si trova il Paese. Una manovra con delle prospettiva di ripresa economica e sociale. Abbiamo impiegato del tempo, ma non un minuto di più del necessario: ci siamo impegnati al massimo. Ci sono 25,6 miliardi a disposizione dei lavoratori”.
Le parole del premier Giuseppe Conte
“Sapevamo che il paese è in attesa. Ogni ora di lavoro pesava perché sapevamo che dovevamo intervenire quanto prima. Abbiamo impiegato un po’ di tempo, ma non un minuto di più dello strettamente necessario. Ora la parola al Parlamento, alla maggioranza ma spero anche all’opposizione con il cui contributo il testo può essere migliorato. Ci sono 25,6 miliardi di euro per i lavoratori, per rafforzare cassa integrazione e bonus autonomi. Abbiamo snellito le procedure di cassa integrazione. Per gli autonomi 600 euro subito, verranno erogati nelle prossime ore a chi ne ha già beneficiato. Abbiamo un buono vacanze fino a 500 euro per tutte le famiglie con Isee inferiore a 40mila euro. Istituiamo il fondo per le strutture semi-residenziali per persone con disabilità prevedendo risorse per 40 milioni”.
Decreto legge Rilancio, le misure per la scuola
Il decreto stanzia quasi 1,5 miliardi per far ripartire la scuola e porta una buona notizia per la stabilizzazione dei precari con la creazione di 16 mila posti in più per il ruolo di docente a settembre, per un totale di 32 mila posti aggiuntivi all’avvio del nuovo anno scolastico. Metà delle nuove assunzioni saranno fatte attraverso il concorso ordinario; altre 8 mila attraverso concorso straordinario. Per assicurare la ripresa dell’attività in condizioni di sicurezza aumenta di 331 milioni il fondo per il funzionamento delle istituzioni scolastiche.
IL TESTO (bozza del 13 maggio alle ore 17.30) PDF (clicca qui)
da pp 403 a pp 413 le misure per l’istruzione (clicca qui per scaricare il PDF)
Le parole della ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, sul provvedimento durante l’audizione alla commissione Cultura alla Camera dei Deputati: “Nel Decreto Rilancio, il governo stanzierà 1 miliardo e 450 milioni per la scuola, così ripartiti: 1 miliardo per il Fondo per gestione rientro a scuola a settembre (400 mln nel 2020, 600 nel 2021); 331 milioni per device, connettività, sicurezza, misure di protezione, assistenza medica, adattamento spazi in vista del rientro; 39 milioni per consentire esame di maturità in presenza, in sicurezza, comprando tutti i dispositivi di protezione necessari e assicurando l’igienizzazione costante degli ambienti e 80 milioni per la fascia 0-6 per coprire le mancate rette (65 milioni) e aumentare il fondo regionale (15 milioni). Sono previste anche misure di semplificazione in tema di edilizia scolastica, per consentire a enti locali proprietari degli immobili di operare velocemente, eliminando passaggi burocratici- ha aggiunto la ministra- Stiamo prevedendo, in queste ore, 16.000 posti in più per le procedure concorsuali già bandite. Abbiamo dunque avviato le procedure per assumere quasi 80.000 docenti. E’ un grande risultato, che tutto il Governo può rivendicare con orgoglio. Entro poco tempo saremo in grado di proporre al Governo, al Parlamento e al Paese un piano chiaro e serio per far in modo che si possa tornare a scuola in assoluta serenità e con la giusta flessibilità”.
Le parole del ministro dell’Università, Gaetano Manfredi: “Oggi è un giorno storico per l’Università e la Ricerca. Con il ‘Decreto Rilancio”, il governo investe circa un miliardo e 400 milioni di euro sul futuro dell’Italia. Dimostrando di guardare al futuro, il presidente Conte ha accolto le mie proposte e insieme al ministro Gualtieri, pure lui molto sensibile, ha definito gli investimenti necessari per la formazione superiore e la ricerca, che oggi piu’ di prima sono indispensabili per vincere la battaglia contro il virus e i danni che potrebbe produrre il post-virus. Parliamo di un programma di ricerca da 550 milioni in due anni, di altri 550 milioni utili per rafforzare il sistema universitario e della ricerca e di 300 milioni per il diritto allo studio degli studenti delle Università e dell’Alta Formazione Artistica e Musicale. Risorse mai investite prima in dosi così massicce, fondamentali per ridurre le tasse e aumentare le borse di studio per gli studenti, assegnare altri 4mila posti da ricercatore per università ed enti pubblici di ricerca oltre ai 1600 già deliberati, investire su un grande programma di ricerca nazionale, che rappresenta una straordinaria occasione per i nostri talenti, in Italia e all’estero. “Ecco una grande opportunità per i giovani talenti italiani e se i nostri cervelli all’estero vorranno rientrare per aggiungere anche il loro contributo alla rinascita del Paese, a breve avranno tutti le possibilità per farlo, anche perché l’assegnazione dei nuovi 5600 posti da ricercatore rappresenta il più grande piano nella recente storia italiana. È soprattutto con il merito, la competenza e il talento dei nostri giovani che potremo infatti rilanciare l’Italia e vincere la sfida sanitaria, economica e sociale contro il coronavirus. Guardiamo al futuro partendo dai giovani e dalle competenze”.