Come sarà il rientro a settembre lo ha spiegato la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina nell’incontro del 7 maggio con i sindacati della scuola e dei presidi illustrando i punti salienti, ma dicendosi anche aperta a eventuali modifiche.
I funzionari del ministero hanno illustrato per sommi capi, una prima bozza di protocollo formulata dall’Amministrazione e hanno invitato i partecipanti ad inviare le loro eventuali proposte di modifica e integrazione.
Il piano sicurezza del Miur prevede:
- utilizzo della mascherina per chi entra negli edifici scolastici; per gli studenti non c’è ancora una indicazione;
- assembramenti vietati all’ingresso e all’uscita con possibilità per ogni dirigente di individuare un’uscita diversa dall’entrata;
- misurazione della febbre agli studenti qualora si percepisca uno stato di malessere anche non dichiarato;
- misurazione della febbre a professori e personale ATA tutti i giorni;
- vietato l’ingresso a scuola per chi ha più di 37,5 gradi di temperatura e abbandono della scuola per chi presenta sintomi di influenza;
- orario di ingresso scaglionato nelle classi a distanza di 15 minuti;
- percorsi protetti e obbligati all’interno dell’edificio scolastico;
- pulizia e sanificazione di tutti gli ambienti specie bagni, mense e palestre;
- accesso agli spazi comuni contingentato con ventilazione continua e rispetto della distanza di sicurezza;
- segnalazione a terra dei percorsi da seguire in caso di spostamento;
- palestre e laboratori potranno essere usati per altre attività didattiche, di fronte alla necessità di trovare nuovi spazi per distanziare classi e alunni;
- il personale amministrativo, i docenti e gli stessi studenti che sono già risultati positivi all’infezione da Covid19 potranno tornare in istituto con un certificazione medico da cui risulti la “avvenuta negativizzazione” del tampone.
Le attività previste nel piano di sicurezza andranno allegate al Documento di Valutazione dei Rischi prima del rientro a scuola a settembre. Al contempo sarà compito dei singoli istituti, una volta recepiti il protocollo e le circolari del Miur, integrare il DVR con misure a seconda delle singole esigenze dei presidi.
I sindacati e i presidi si sono detti abbastanza soddisfatti della bozza presentata dal Ministero anche se prevedono delle possibili modifiche legate soprattutto alla necessità che il protocollo definitivo debba contenere indicazioni prive di ambiguità o di margini interpretativi perché ciò comporterebbe rischi per la salute collettiva ed esporrebbe i dirigenti a responsabilità improprie.
Ricordiamo che la responsabilità della sicurezza resta in capo ai presidi: saranno i dirigenti scolastici a dover assicurare le informazioni utili e la formazione del personale e a redigere, quindi, un piano per la pulizia e la sanificazione di aule, uffici e corridoi. I capi d’istituto potranno chiamare, a titolo gratuito, professionisti, esperti di Sanità e pensionati per gestire questo aspetto così delicato.
I sindacati avevano già dal canto loro avanzato delle proposte chiedendo in primis un rientro in classi composte da non più di 10 o 13 alunni e la nomina di un commissario straordinario che potesse guidare il rientro a settembre.
I sindacati chiedono anche un investimento economico per la “nuova scuola” ipotizzando la necessità di prevedere almeno 5 miliardi e mezzovper dividere le classi di infanzia e primaria e fortificare il comparto docenti della secondaria, altri 5 milioni di euro per mascherine e guanti e ancora 6 miliardi per la ristrutturazione degli edifici.
Ricordiamo che il piano sicurezza presentato è solo una bozza, che dovrà essere ora vagliato dalle parti sociali e poi inviato al Comitato tecnico scientifico e dovrà dare le sue valutazioni. Per poter conoscere le indicazioni dettagliate per il rientro a scuola a settembre occorrerà quindi aspettare il piano di sicurezza definitivo.