Scuola, un esame sierologico per i docenti prima del rientro in aula
Rientro al lavoro dopo la quarantena, si comincia a studiare modalità e tempi. Tempi che non saranno rapidissimi, soprattutto per il personale della scuola. In ogni caso occorrerà farlo in tutta sicurezza. per questo il piano dell’Istituto Superiore di sanità (Iss) è di un’indagine a larga scala sulla popolazione. Per questo si potrebbero utilizzare test rapidi con un esame sierologico. Test che indichino cioè chi ha sviluppato anticorpi al nuovo coronavirus, per avere il polso reale della diffusione del contagio.
Sul riavvio delle attività lavorative il dibattito è aperto. Bisognerà capire “come” avverrà. Secondo gli esperti, la riapertura andrà scaglionata per tipologia di attività produttive e anche su base regionale.
Il piano di Cristanti
Andrea Cristanti, virologo all’Università di Padova, ha predisposto un piano articolato su tre livelli.
1) Dispositivi di protezione individuale: “Innanzitutto i dispositivi di protezione individuale, che andranno garantiti adeguatamente a tutti gli operatori sanitari ma anche ai lavoratori, con mascherine di protezione elevata”.
2) La diagnostica: “Bisognerebbe prevedere un esame sierologico per tutti i lavoratori alla riapertura delle varie attività e aziende. I test andrebbero successivamente ripetuti a campione, ad esempio sul 30% dei dipendenti dell’azienda. Se ci sono casi positivi si procede immediatamente all’isolamento e il test si ripete su tutti i lavoratori. Ciò vale pure per gli insegnanti delle scuole“.
3) App: la tracciabilità dei dipendenti, anche con app, “per individuare subito i contatti in caso di positività”. La riapertura, sottolinea, “andrebbe inoltre scaglionata, prima le attività essenziali e poi il resto, e andrebbe fatta scaglionando anche per Regioni”.
FONTE: OGGISCUOLA