L’emergenza coronavirus continua e i dati di oggi sono davvero allarmanti. Il governo ha deciso per una nuova stretta e l’annuncio arriva dal premier Giuseppe Conte in conferenza stampa: “Ho scelto fin dall’inizio di non minimizzare di non nascondere la realtà sotto i nostri occhi. Si tratta della crisi più difficile che il paese sta vivendo dal secondo dopoguerra. Voglio rendervi partecipi della sfida che siamo chiamati ad affrontare. In questi giorni durissimi, siamo chiamati a misurarci con notizie che ci feriscono. Stiamo piangendo tante persone, famiglie che perdono gli affetti più cari. Le misure fin qui adottate richiedono tempo prima che possano dispiegare i loro effetti. Dobbiamo continuare a rispettare tutte le regole, con pazienza e fiducia. Non abbiamo alternative. In questo momento dobbiamo resistere. Oggi abbiamo deciso di compiere un altro passo: il governo decide di chiudere nell’intero territorio nazionale ogni attività produttiva che non sia strettamente necessaria, cruciale, indispensabile a garantirci beni e servizi essenziali. Al di fuori delle attività essenziali consentiremo solo lo svolgimento di lavoro in modalità smart working e solo le attività produttive ritenute comunque rilevanti per la produzione nazionale. Lo stato c’è. Rallentiamo il motore produttivo del paese ma non lo fermiamo. Non rinunciamo al coraggio e alla speranza nel futuro”.
Chiusura per 15 giorni su tutto il territorio nazionale di ogni fabbrica, escluse quelle di importanza strategica per il sistema economico italiano, oltre a quelle alimentari e del settore dell’igiene e della sanità.
Il Dpcm verrà pubblicato domenica 22 marzo. Le nuove misure restrittive per contenere la diffusione del coronavirus, annunciate dal presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, saranno valide fino al 3 aprile.
Il premier annuncia le misure dopo una giornata di pressing da parte di Regioni, Comuni e sindacati per ulteriori restrizioni in chiave nazionale allo scopo di fermare l’avanzata del contagio di coronavirus.
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