Cosa si intende per attività didattica a distanza. A distanza di circa un mese dall’avvio di una nuova modalità di “fare scuola” e tante problematiche concrete affrontate dai docenti, dai Dirigenti, dai Team Digitali, il Ministero mette nero su bianco qual è l’idea di scuola in questa emergenza.
La nota, firmata dal Capo Dipartimento Dott. Marco Bruschi in realtà fa seguito ad altri numerosi interventi pubblicati nei giorni scorsi, ma evidentemente il Ministero coglie ancora un certo senso di smarrimento fra il personale scolastico, tra le famiglie, e accompagna ancora una volta questo percorso con delle indicazioni.
Didattica a distanza non è solo invio di compiti ed esercitazioni
Già nella nota dell’08 marzo ad esempio il Ministero aveva scritto “Ogni iniziativa che favorisca il più possibile la continuità nell’azione didattica è, di per sé, utile. Si consiglia comunque di evitare, soprattutto nella scuola primaria, la mera trasmissione di compiti ed esercitazioni, quando non accompagnata da una qualche forma di azione didattica o anche semplicemente di contatto a distanza.”
Circostanza messa in evidenza anche nella nota del 13 marzo, quest’ultima a firma del Capo Dipartimento Giovanna Boda “Uno degli aspetti più importanti in questa delicata fase d’emergenza è mantenere la socializzazione. Potrebbe sembrare un paradosso, ma le richieste che le famiglie rivolgono alle scuole vanno oltre ai compiti e alle lezioni a distanza, cercano infatti un rapporto più intenso e ravvicinato, seppur nella virtualità dettata dal momento. Chiedono di poter ascoltare le vostre voci e le vostre rassicurazioni, di poter incrociare anche gli sguardi rassicuranti di ognuno di voi, per poter confidare paure e preoccupazioni senza vergognarsi di chiedere aiuto”
Quali sono le attività di didattica a distanza
Premessa: Le attività di didattica a distanza, come ogni attività didattica, per essere tali, prevedono la costruzione ragionata e guidata del sapere attraverso un’interazione tra docenti e alunni. Esempi:
- Il collegamento diretto o indiretto, immediato o differito, attraverso videoconferenze, videolezioni, chat di gruppo
- la trasmissione ragionata di materiali didattici, attraverso il caricamento degli stessi su piattaforme digitali e l’impiego dei registri di classe in tutte le loro funzioni di comunicazione e di supporto alla didattica, con successiva rielaborazione e discussione operata direttamente o indirettamente con il docente, l’interazione su sistemi e app interattive educative propriamente digitali: tutto ciò è didattica a distanza.
Come si gestisce l’invio dei materiali
Il solo invio di materiali o la mera assegnazione di compiti – si legge nella nota del 17 marzo 2020 – che non siano preceduti da una spiegazione relativa ai contenuti in argomento o che non prevedano un intervento successivo di chiarimento o restituzione da parte del docente, dovranno essere abbandonati, perché privi di elementi che possano sollecitare l’apprendimento.
Didattica a distanza è relazione
La didattica a distanza – conclude la nota – prevede infatti uno o più momenti di relazione tra docente e discenti, attraverso i quali l’insegnante possa restituire agli alunni il senso di quanto da essi operato in autonomia, utile anche per accertare, in un processo di costante verifica e miglioramento, l’efficacia degli strumenti adottati, anche nel confronto con le modalità di fruizione degli strumenti e dei contenuti digitali – quindi di apprendimento – degli studenti, che già in queste settimane ha offerto soluzioni, aiuto, materiali.
E’ ovviamente da privilegiare, per quanto possibile, la modalità in “classe virtuale”.