Il MIUR ha pubblicato la nota la 279 del 08/03/2020 con le indicazioni operative valide da domani per l’attuazione dell’ultimo Dpcm del 08/03 approvato.
Particolare attenzione viene posta sulla questione della didattica a distanza, argomento che la fa da padrone in questi giorni in tutti gli ambienti scolastici e non.
Il decreto conferma la necessità di attuare la didattica a distanza visto il protrarsi della situazione. Il MIUR pone in particolare l’accento sulla questione, aldilà del vero valore formativo che può impartire una lezione a distanza, sul valore relazionale che dà importanza a questo tipo di metodologia. Il vero valore aggiunto deve essere la continuità del rapporto, la presenza del gruppo classe, che in un momento di disorientamento come questo che stiamo vivendo, può servire davvero ai nostri ragazzi e bambini. Andare avanti con il programma è un’altra cosa…
Il decreto contiene le seguenti indicazioni:<<Si confermano le disposizioni impartite dalla Nota 06 marzo 2020, n. 278. Il protrarsi della situazione comporta la necessità di attivare la didattica a distanza, al fine di tutelare il diritto costituzionalmente garantito all’istruzione. ……Ogni iniziativa che favorisca il più possibile la continuità nell’azione didattica è, di per sé, utile…
Si consiglia comunque di evitare, soprattutto nella scuola primaria, la mera trasmissione di compiti ed esercitazioni, quando non accompagnata da una qualche forma di azione didattica o anche semplicemente di contatto a distanza….
..Va infatti rilevato (e ciò vale anche per i servizi all’infanzia) come i nostri bambini e le nostre bambine patiscano abitudini di vita stravolte e l’assenza della dimensione comunitaria e relazionale del gruppo classe. Anche le più semplici forme di contatto sono da raccomandare vivamente. E ciò riguarda l’intero gruppo classe, la cui dimensione inclusiva va, per quanto possibile mantenuta, anche con riguardo agli alunni con Bisogni educativi speciali.>>
Tocca infine un punto chiave, su cui tanto si discute, la valutazione degli apprendimenti. Molti sono infatti i docenti e i dirigenti che si preoccupano del valore di questo tipo di prove.
Dal decreto: <<Alcuni docenti e dirigenti scolastici hanno posto il problema della valutazione degli apprendimenti e di verifica delle presenze. A seconda delle piattaforme utilizzate, vi è una varietà di strumenti a disposizione. Si ricorda, peraltro che la normativa vigente (Dpr 122/2009, D.lgs 62/2017), al di là dei momenti formalizzati relativi agli scrutini e agli esami di Stato, lascia la dimensione docimologica ai docenti, senza istruire particolari protocolli che sono più fonte di tradizione che normativa.>>