La ministra Lucia Azzolina, intervistata dal Mattino di Napoli sull’evento accaduto sabato scorso nella città partenopea e finito tragicamente con la morte di un baby rapinatore di 15 anni, rispondendo alle domande che le sono state poste, si è espressa anche in riferimento a delle tematiche che riguardano la scuola toccando diversi argomenti che stanno a cuore sia ai docenti che alle famiglie e su come possa educare alla consapevolezza delle proprie azioni, essere opportunità per i ragazzi a rischio. Queste le parole della ministra per le diverse tematiche affrontate:
- Scuola come presidio dello Stato: È proprio nelle “aree a rischio” che la scuola deve maggiormente far sentire la sua presenza, infatti la ministra afferma:”Scuola vuol dire educare alla consapevolezza delle proprie azioni, responsabilizzare i ragazzi, dare loro un’opportunità di vita che sia diversa dalla strada e dai rischi che comporta”. Importante il coinvolgimento con le famiglie e la loro collaborazione, “per mettere in quarantena l’illegalità bisogna entrare in classe. Il nostro compito è farlo stringendo un patto anche con le famiglie e potenziare gli strumenti dei docenti e di tutto il personale scolastico, che in certi contesti lavorano da eroi”.
- Abbandono scolastico: In Campania il 19% degli studenti abbandona prematuramente gli studi, a Napoli si arriva al 22%, ma anche nel resto del meridione i dati sono sconfortanti. La ministra ha sottolineato che il compito del ministero dell’istruzione, è far sì che i ragazzi comprendano che lo studio e la formazione rappresentino un’opportunità per il loro futuro, e infatti a tal proposito è stato ideato un “Piano di intervento per la riduzione dei divari territoriali in istruzione”, che partirà proprio da Sicilia e Campania, le due Regioni insieme alla Sardegna con i tassi di abbandono più elevati. Dal prossimo anno scolastico, una task force sarà impegnata affinché venga ampliata l’offerta formativa, con la presenza di maggiori docenti e tutor, attraverso la creazione di un ambiente di apprendimento, potenziato da laboratori e strumentazioni incrementando anche le attività pomeridiane delle scuole.
- Docenti trasferiti al Nord e il loro rientro al Sud: La ministra, ha affermato che sa molto bene cosa significhi lasciare casa per andare a lavorare fuori, essendo stata lei stessa una docente del sud, costretta a fare la pendolare. Alla domanda del giornalista, se c’era la possibilità che questi docenti impegnati al nord potessero tornare al sud, impegnandoli in attività extra scolastica o a supporto di quelle scuole dove c’è più emergenza sociale, la ministra ha risposto: “Non sono una persona che fa facili promesse. Il Piano Sud può essere uno strumento. Ma il mio primo obiettivo, voglio dirlo con chiarezza, è mettere in ‘sicurezza’ il sistema di istruzione, dargli stabilità. Soprattutto avere un quadro certo, numeri certi. Per poter poi fare tutti gli altri ragionamenti possibili”.
- Aumento della retribuzione per il personale docente: il taglio del cuneo fiscale deciso da questo Governo porterà da luglio in media 68 euro netti al mese a docente, sia precario sia di ruolo. Il rinnovo dei contratti che sarà discusso con i sindacati, prevede delle risorse che sono state stanziate nella legge di Bilancio.
- Assunzioni docenti: La ministra ribadisce che i bandi di concorsi erano fermi da oltre un anno, e che è atteso solo il consenso da parte del Consiglio superiore della pubblica istruzione, conclude affermando: “iI parere definitivo è atteso a ore”.