Lo scorso 19 dicembre i sindacati rappresentativi FLC CGIL, FSUR CISL, UIL Scuola RUA, SNALS Confsal e GILDA Unams siglarono con il Miur il Verbale di Conciliazione con l’impegno da parte del Miur di avviare tavoli di discussioni per ricercare soluzioni relative a tematiche varie quali:
- Rinnovo contrattuale
- Tavoli di settore (comparto scuola, università, ricerca e AFAM)
- Attuazione del decreto legge n° 126 del 2019
- Percorsi abilitanti speciali
- DSGA facenti funzione
Il primo di questi incontri in tabella di marcia era previsto per oggi 7 Gennaio, ma l ’incontro è slittato a causa delle dimissioni del ministro Fioramonti e alla nomina dei 2 nuovi ministri dell’istruzione On. Azzolina e per il comparto della ricerca e università, il rettore dell’ Università Federico II di Napoli, Gaetano Manfredi.
I ministri, infatti, sono stati annunciati dal Presidente del Consiglio Conte, nella conferenza stampa del 28 dicembre, ma la nomina formale da parte del Presidente Mattarella non è ancora avvenuta. Rumors indicano che il tutto non avvenga prima del 15 gennaio e sale l’ansia di tutti coloro che aspettano che vengano pubblicati i Bandi del concorso ordinario e straordinario come previsto dal Decreto legge.
La paura è che questo slittamento possa avere delle ripercussioni sui concorsi e rallentare la macchina concorsuale che ha ancora dei dettagli da stabilire in rifermento ai criteri e alle modalità.
Per permettere ai 25 mila docenti del concorso straordinario di entrare in servizio il 1° settembre 2020, bisognerebbe effettuare le candidature entro la metà di febbraio e le prove andrebbero espletate entro l’inizio dell’estate. Tutto sul filo del rasoio…
Tempi addirittura più lunghi previsti per il concorso ordinario, nonché per il concorso ordinario e straordinario per gli insegnanti di religione.
Questo è quanto di più urgente “bolle nel grande pentolone “, ma non dimentichiamo che altre tematiche andrebbero prese in considerazione, non meno calde e scottanti, come l’incostituzionalità del vincolo quinquennale, a partire dalla nomina in ruolo non solo per le operazioni di trasferimento e utilizzazione, ma anche per l’assegnazione provvisoria, negando di fatto, in maniera del tutto arbitraria e discriminatoria, i diritti dei lavoratori a tutela della genitorialità e dei minori e al ricongiungimento familiare, riconosciuti dalla Carta Costituzionale e disciplinati dal Dlgs. 151/2001.
Non si possono dimenticare gli oltre 250 mila supplenti annuali nelle scuole italiane, a cui si aggiungono i 40 mila precari che già oggi lavorano come supplenti. A tutto ciò vanno sommati i pensionamenti per quota 100, che porteranno in 10 anni all’uscita del 50% del corpo insegnanti. La scuola non può aspettare, per cui ci auspichiamo che quanto prima venga ripreso il confronto tra Miur e sindacati.
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