Il modello di richiesta dell’ Ordine di Servizio che segue è stato studiato per fa fronte alla situazione specifica in cui all’insegnante venga richiesto di ospitare gruppi di alunni di classi privi di supplenza. Si è visto che già solo questa richiesta è un formidabile deterrente. In decine di casi in tutta Italia il solo fatto di aver richiesto l’Ordine di Servizio è stato un forte deterrente per evitare la pratica della divisione degli alunni e il loro invio in altre classi. Naturalmente questo non ha risolto tout court il problema delle supplenze ma è stato sempre l’inizio di una fase conflittuale che ha sortito esiti positivi e inaspettati fino alle ultime circolari dei Direttori Generali Regionali e dello stesso Ministero che dissuadono i Dirigenti a realizzare questa pratica.
Ma non è la sola circostanza nella quale chiedere l’ordine di servizio scritto questa richiesta è importantissima per tutelarsi in tutte le circostanze in cui il Dirigente cerca di imporre ai docenti lo svolgimento di compiti diversi da quelli definiti dallo stato giuridico ( Articoli 27 e seguenti del Contratto di lavoro), oppure di farci svolgere compiti relativi ad alunni delle classi di cui non siamo titolari, oppure di farci lavorare in ore diverse o in un calendario diverso da quello deliberato dal collegio dei Docenti così come previsto dall’articolo 28 del Contratto nazionale di lavoro. Inoltre l’ordine di servizio è indispensabile in tutte le situazioni in cui ci vengono attribuite responsabilità non pertinenti o in cui noi pensiamo che ci possa essere un danno per gli studenti e le famiglie. Soprattutto per poter proseguire il conflitto (sociale, sindacale, legale) sulla base di un atto scritto e ineludibile del Dirigente.
“Smembrano” le classi: come proteggere la nostra scuola? Sta diventando normalità nella scuola la pratica della suddivisione dei bambini e delle bambine nelle classi ogni volta che non vengono chiamati i supplenti. Il meccanismo a cascata è questo: Il ministro non dà soldi alle scuole incolpando i tagli degli anni passati; i dirigenti non avendo soldi non chiamano i supplenti. In alcuni casi provano a sottrarre le compresenze, ma questo escamotage non funziona dove c’è un po’ di informazione perché gli insegnanti si rifiutano di perderle (come da contratto). I bambini però ovviamente non possono rimanere da soli, per cui i dirigenti incaricano i bidelli di smistarli nelle altre classi della scuola.
Per questo proponiamo che: 1) Gli insegnanti che si trovano ad accogliere bambini di altre classi chiedano un ordine di servizio a parziale copertura e tutela per le responsabilità sostanziali e formali che ciò comporta dal punto di vista della sicurezza; 2) Si comunichi ai genitori la situazione verificatasi giorno per giorno, poiché è un diritto dei genitori sapere come si è modificata l’organizzazione del servizio scolastico per la mancata copertura delle supplenze e come non è stato possibile realizzare le attività programmate per la situazione di emergenza.
Art.17 – Limiti al dovere verso il superiore.
L’impiegato, al quale, dal proprio superiore, venga impartito un ordine che egli ritenga palesemente illegittimo, deve farne rimostranza allo stesso superiore, dichiarandone le ragioni. Se l’ordine è innovato per iscritto, l’impiegato ha il dovere di darvi esecuzione. L’impiegato non deve comunque eseguire l’ordine del superiore quando l’atto sia vietato dalla legge penale.
Art.18 – L’impiegato delle amministrazioni dello Stato, anche ad ordinamento autonomo, è tenuto a risarcire alle amministrazioni stesse i danni derivanti da violazioni di obblighi di servizio. Se l’impiegato ha agito per un ordine che era obbligato ad eseguire va esente da responsabilità, salva la responsabilità del superiore che ha impartito l’ordine. L’impiegato, invece, è responsabile se ha agito per delega del superiore.
Fonte COBAS SCUOLA
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