Decreto scuola: scheda di sintesi su alcuni punti dell’art. 1 a cura del Prof. Bruschi, ispettore ministeriale.
Due concorsi per la scuola secondaria
Il decreto prevede due distinte procedure sulla secondaria: una, che potremmo chiamare di stabilizzazione selettiva, affiancata contestualmente al concorso ordinario
N.B. non sono bandite procedure a zero cattedre, ma straordinario e ordinario si dividono i posti effettivamente vacanti e disponibili, nelle regioni e per le classi di concorso/ posti di sostegno per le quali vi siano disponibilità
Il concorso straordinario
La procedura del concorso straordinario riguarda il personale con almeno tre anni di servizio nella scuola statale e prevede una graduatoria sino a ventiquattromila posti;
una analoga procedura di abilitazione riservata, anch’essa rivolta a soggetti con almeno tre anni di anzianità nell’intero sistema educativo di istruzione e formazione professionale (scuole statali, paritarie e IEFP) oppure a soggetti di ruolo, con almeno tre anni di anzianità, purché in possesso del titolo di studio richiesto.
Modifiche ai requisiti di accesso
Le modifiche della Camera: si prevede il servizio anche “misto” statale/paritaria e sono stati ricompresi gli IeFP; vi sarà la possibilità di acquisire l’abilitazione, per gli insegnanti di ruolo, ai fini della mobilità professionale.
Inoltre, è stabilita la possibilità di partecipare ai concorsi e alle procedure straordinarie ai soggetti che stanno acquisendo la specializzazione sul sostegno.
Recupero posti quota 100
Si è poi proceduto al recupero ai ruoli dei posti della cosiddetta “quota 100”, che non erano stati certificati in tempo per le immissioni in ruolo 2019/20.
Call veloce immissioni in ruolo
I soggetti inseriti nelle graduatorie per l’immissione in ruolo possono, una volta concluse le operazioni normali, presentare domanda per una o più province di una stessa regione, ove risultino posti vacanti e disponibili per “incapienza” delle graduatorie, dividento tra GAE e graduatorie concorsuali, con priorità ai concorsi ordinari.
Si tratta di una modalità stabile nel tempo e di una procedura volontaria.
Sono esclusi dai posti disponibili per questa sorta di “speedy call” quelli riservati alle procedure concorsuali bandite, ma non concluse.
Vincitori e idonei del concorso 2016 anche in fascia aggiuntiva al concorso 2018
Si dà la possibilità ai soggetti inseriti nelle graduatorie del concorso 2016 di inserirsi in una fascia aggiuntiva rispetto alle procedure GMRE/ riservato infanzia e primaria in modo da garantire una possibilità comunque di immissione, senza ledere la continuità delle procedure concorsuali.
Resta peraltro fermo il diritto all’immissione in ruolo per i “vincitori”
Proroga di un anno delle graduatorie concorso 2016
Le GM sono state comunque prorogate di un anno.
Graduatorie di istituto diventano provinciali
Altra misura riguarda la trasformazione delle graduatorie di istituto in graduatorie provinciali per le supplenze, con una apposita graduatoria dedicata ai docenti con la specializzazione sul sostegno.
Riapertura terza fascia graduatorie di istituto
Vi sarà la riapertura “condizionata” della terza fascia, o a chi vi era collocato, o a chi è in possesso del titolo di studio con i 24 CFU.
Il prof. Bruschi spiega “Si viene in tal modo a capo della situazione tutt’altro che semplice delle segreterie scolastiche; si garantisce la priorità a chi ha il maggior punteggio sulle supplenze annuali o sino al termine del servizio; si prospetta una gestione interamente telematica della procedura; si ottiene il duplice risultato di eliminare la difformità nella valutazione dei titoli e di poter avere tempistiche di aggiornamento adatte a garantire un avvio finalmente ordinato dell’anno scolastco, senza il continuo ricorso ai contratti “sino ad avente diritto” e alla correlativa girandola di supplenti.”
Continuità didattica: dopo immissione in ruolo almeno cinque anni nella stessa scuola
Infine, una norma garantisce la continuità didattica quinquennale sulla stessa sede di servizio, a partire dalle immissioni in ruolo 2020/21.
Competenze di coding
Un particolare codicillo merita la disposizione in base alla quale nell’ambito deli 24 CFU, nei corsi di laurea in scienze della formazione primaria, o nell’ambito del periodo di formazione e di prova sono acquisite le competenze relative alle metodologie e tecnologie della didattica digitale e della programmazione informatica (coding).
Il testo approvato alla Camera passa adesso al Senato. La discussione in Aula è al momento prevista nella settimana tra il 17 e il 21 dicembre.