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Tfa, test preselettivo decisivo. Attenzione all’ateneo: non sempre premiano i migliori

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Corsi singoli universitari ecampusTfa, test preselettivo decisivo. Attenzione all’ateneo: non sempre premiano i migliori

C’è molta attesa per il nuovo bando di ammissione al Tfa sostegno 2020. Entro dicembre si saprà quando ci saranno le prove e quanti saranno i posti disponibili. Focalizzando l’attenzione sulle prove bisogna chiarire alcuni aspetti. Innanzitutto chi ha superato la preselettiva nell’a.a. 2018/19 ma non è rientrato nel numero dei posti a disposizione dell’Ateneo dovrà rifare la prova dell’a.a. 2019/20. La prova preselettiva è di fatto la porta di accesso. Si tratta di un test a cui fanno seguito una prova orale e una scritta. La cosa fondamentale da sapere, però, è il meccanismo che regola la preselettiva.

Il test preselettivo è costituito da 60 quesiti formulati con cinque opzioni di risposta, fra le quali il candidato ne individua una soltanto. Almeno 20 sono volti a verificare le competenze linguistiche e la comprensione dei testi in lingua italiana.

La risposta corretta a ogni domanda vale 0,5 punti, la mancata risposta o la risposta errata vale O(zero) punti. Il test ha la durata di due ore.Corsi di Perfezionamento per docenti

E’ ammesso alla prova scritta un numero di candidati pari al doppio dei posti disponibili nella singola sede per gli accessi. Sono altresì ammessi alla prova scritta coloro che, all’esito della prova preselettiva, abbiano conseguito il medesimo punteggio dell’ultimo degli ammessi.

Pertanto, non c’è una soglia di sufficienza, né un punteggio minimo con il quale si supera il test preselettivo. A stabilire chi accederà alla prova scritta in quell’Università è il candidato più bravo, quello che realizza il punteggio più alto. Ma questo in relazione al singolo ateneo. E al numero di posti disponibili. Maggiore è il numero di posti disponibili, più numerosa è la platea di disponibilità. Quindi non vengono promossi i più bravi in assoluto, ma in relazione alla singola prova e al numero di posti. Lo scorso anno si è verificato il caso di docenti che sono stati bocciati alla prova con un voto di 27/30 3 promossi con zero punti.A fare la differenza in questo caso non solo il voto più alto, ma anche il numero dei posti a disposizione per ogni grado di scuola. Quindi la scelta più importante per il test preselettivo è legata all’ateneo. E non sempre un maggior numero di posti disponibili è necessariamente un bene. Il dato migliore è quello di un rapporto basso tra esaminandi e posti.

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Fontehttps://www.oggiscuola.com/web/2019/11/26/tfa-test-preselettivo-decisivo-attenzione-allateneo-non-sempre-premiano-i-migliori/

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