Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha firmato il decreto scuola licenziato dal Consiglio dei Ministri lo scorso 10 ottobre, il cosiddetto “Decreto salva precari Bis”.
Il testo firmato da Mattarella non è stato ancora depositato, ma si prevedono “misure di straordinaria necessità ed urgenza in materia di reclutamento del personale scolastico e degli enti di ricerca e di abilitazione dei docenti”. Rispetto al provvedimento approvato dal Consiglio dei ministri, il testo sarebbe stato limato e adeguato, poiché conteneva misure a rischio di incostituzionalità
Il decreto legge dovrà essere convertito in legge entro i 60 giorni successivi alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.
La prima modifica prevede che anche i docenti con tre anni di servizio nella scuola paritaria possano partecipare al concorso straordinario, ma il superamento della prova concorsuale, sarà utile solo a conseguire l’abilitazione all’insegnamento e non anche l”immissione in ruolo.
La seconda modifica, molto avversata dai sindacati, riguarda il concorso riservato per i DSGA. A differenza di quanto riportato originariamente nel decreto legge, l’accesso al concorso ora è riservato ai soli laureati.
Decreto scuola, cosa c’era nel decreto del 10 ottobre
Spazio alla procedura straordinaria per immettere in ruolo già da settembre 2020, 24mila precari con almeno tre anni di servizio alle spalle.
Così sarà la selezione
Il concorso verrà bandito solamente per le Regioni, le classi di concorso e le tipologie di posti per le quali si prevedano posti vacanti negli anni scolastici 2020/2021, 2021/2022 e 2022/2023.
Le assunzioni dei vincitori potranno continuare anche dopo il suddetto periodo, perché la graduatoria di merito è ad esaurimento.
I posti saranno suddivisi tra posti comuni e posti di sostegno. La selezione prevede una sola prova scritta computer base con quesiti a risposta multipla che viene superata con 7/10. Le graduatorie si basano sul voto della prova scritta e sui titoli, culturali e di servizio.
I 24mila vincitori entreranno in ruolo a settembre 2020. Scatta poi l’anno di prova che consentirà di acquisire i 24 Cfu con oneri a carico del Miur. A fine anno, basta una lezione simulata e si viene confermati in ruolo. La commissione di valutazione sarà composta da docenti della scuola, più un membro esterno.
Prevista inoltre la possibilità per chi ottiene 7/10, e non rientra nei 24mila vincitori, di potersi abilitare con la sola prova orale purché si acquisiscano i 24 Cfu e si stia insegnando con supplenza almeno fino al 30 giugno.
Possibilità di scegliere provincia diversa per accedere al ruolo
Per tamponare la “supplentite”, ecco norma che consente a vincitori e idonei dei concorsi 2016 e 2018 e docenti delle Gae di poter scegliere una regione/provincia diversa dove presentare domanda per accedere al ruolo. La stabilizzazione avverrà dopo lo scorrimento delle graduatorie del territorio in questione.
Stabilizzazione per più di 11mila addetti alle pulizie
Maxi assunzione a tempo indeterminato per 11.263 addetti alle pulizie. Gli ex Lsu, impegnati in attività di pulizia per almeno 10 anni, potranno essere statizzati a partire dal 1° gennaio purché abbiano la terza media e non abbiano precedenti penali specifici.
Vincolo di permanenza di cinque anni
Per tutti i nuovi ingressi di docenti si conferma il vincolo di permanenza di cinque anni nella sede di titolarità. Una misura che serve a garantire la continuità didattica.
Bonus merito anche per i precari
Il bonus merito verrà erogato anche a maestre e professori precari delle scuole statali, e non più solo ai docenti di ruolo. Dunque il riconoscimento sarà assegnato anche a coloro hanno contratti a termine fino al 30 giugno o il 31 agosto. Questo viene assegnato annualmente dal dirigente scolastico ai docenti più meritevoli.
Niente impronte digitali per i dirigenti scolastici.
Novità all’orizzonte anche per i dirigenti scolastici. Grazie alla cancellazione dell’obbligo dei controlli biometrici dal Garante per la privacy. Con i 17 milioni risparmiati verranno finanziati interventi di riqualificazione energetica nelle scuole.
Università, le Abilitazioni scientifiche durano 9 anni
Passa da sei a nove anni la validità delle Abilitazioni scientifiche nazionali. L’articolo 5 del decreto modifica quanto stabilito dalla Legge 240 del 2010.
Atenei e istituzioni di Alta formazione artistica, musicale e coreutica (Afam) sono ora esenti dall’obbligo di ricorrere al Mercato elettronico della pubblica amministrazione (Mepa) per l’acquisto di beni e servizi destinati alla ricerca.
Stabilizzazioni per i precari degli Enti di ricerca
I precari degli enti di ricerca che hanno maturato anzianità di servizio con assegni di ricerca potranno essere stabilizzati dai rispettivi Enti.
Fontehttps://www.tecnicadellascuola.it/decreto-scuola-mattarella-ha-firmato