Ha toccato la sensibilità del mondo della scuola la terribile notizia che nessuno avrebbe mai voluto avere: la morte, nel reparto di rianimazione dell’ospedale Niguarda di Milano, del bimbo di quasi 6 anni precipitato venerdì scorso per oltre dieci metri nella tromba delle scale dell’istituto “Pirelli” dove era iscritto.
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Il periodo di osservazione, per accertare la morte con criteri neurologici, era iniziato la mattina del 22 ottobre alle 9.53 ed è terminato alle 16.51.
Cosa è accaduto?
Ora, diventerà fondamentale comprendere come sono andati i fatti: l’unica certezza è che il piccolo aveva chiesto alla maestra di andare in bagno. La docente aveva detto di sì.
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Poi, è solo un susseguirsi di ipotesi: quella più probabile è che il bimbo abbia oltrepassato la rete di protezione della scala – che secondo i primi riscontri sembrerebbe rispettare le norme sulla sicurezza – mettendosi in piedi su una sedia trovata incustodita al piano, mentre forse il collaboratore scolastico era impegnato al bagno con altri alunni.
Il ministro: il mio pensiero è da padre
Il fatto ha scosso tantissimi docenti, il personale e anche gli studenti. Non solo di Milano. Anche il ministro dell’Istruzione, Lorenzo Fioramonti, è voluto intervenire.
Attraverso un tweet, il responsabile del Miur ha commentato così la morte del bimbo: “Come ho già dichiarato a poche ore dall’accaduto, ho disposto tutti gli accertamenti dovuti e confido nel lavoro della magistratura. Il mio pensiero oggi è però solo quello di un padre. È un giorno di lutto per tutto il mondo della scuola“.
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Tanti potenziali responsabili
Con l’epilogo più brutto del caso, la perdita della vita del bambino che teneva in ansia tutta l’Italia, si aggrava la posizione del personale coinvolto: le indagini della Procura, avviate con l’ipotesi di “omessa sorveglianza”, sono sconfinate in quella di “omicidio colposo”.
Tra i potenziali dipendenti coinvolti figurano i docenti dell’alunno, in classe sembra che ci fosse anche la maestra di sostegno, i collaboratori scolastici e pure il dirigente responsabile dell’Istituto. Forse, anche i componenti degli organi collegiali potrebbero avere avuto qualche responsabilità, visto che la scelta di porre le prime classi, composta da alunni anche con meno di 6 anni, al primo piano dell’edificio scolastico forse si poteva evitare.
Imminente la decisione del pm
Il fascicolo, scrivono le agenzie di stampa, è stato assegnato dal procuratore aggiunto Tiziana Siciliano, responsabile del dipartimento ‘ambiente, salute, sicurezza, lavoro’, al pubblico ministero Letizia Mocciaro.
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A questo punto, è molto probabile che a breve, già in settimana, si concretizzeranno i primi avvisi di garanzia: un atto dovuto che farà partire un iter giudiziario che sin d’ora si preannuncia particolarmente doloroso per tutte le parti coinvolte.