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Morto il bimbo precipitato in tromba scale a scuola

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Morto il bimbo di 6 anni che venerdì scorso era caduto da una tromba delle scale in una scuola di Milano.

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Le condizioni del bimbo erano sembrate già da subito molto gravi ed era stato operato di emergenza per diminuire la pressione intracranica.

Già da qualche ora, dalle 9.30 di questa mattina, erano partiti gli accertamenti per dichiarare la morte del bimbo che è stata dichiarata intorno alle 17.

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Cosa era accaduto

Secondo la ricostruzione delle indagini, il bambino quella mattina aveva  più volte alla maestra di poter andare in bagno, fuori dall’aula ci sarebbe infatti dovuta essere la collaboratrice scolastica, quindi l’insegnante fa uscire l’alunno. Ma le cose non vanno per il verso giusto. La collaboratrice doveva badare al primo e secondo piano, più tardi sarebbe poi dovuto arrivare un altro collaboratore scolastico per la vigilanza durante la ricreazione. Solitamente il personale era sufficiente per la vigilanza, ma venerdì qualcosa va storto: probabilmente la collaboratrice si trova con tre bambini in bagno e avrebbe detto al primo di tornare in aula per fare in modo che possa vigilare sugli altri due. Subito dopo la sciagura.

Secondo le testimonianze raccolte dai carabinieri, accanto alla ringhiera di protezione ci sarebbe stata una sedia dove probabilmente il bambino è salito prima di cadere nel vuoto, perdendo l’equilibrio.

Le indagini

I carabinieri hanno indagato sui fatti ed anche sul regolamento d’istituto. A breve si attendono notizie sull’eventuale iscrizione dei  nomi sul registro degli indagati. Non sarebbero state rilevate delle violazioni delle norme di sicurezza da parte della scuola.

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Le Organizzazioni Sindacali si uniscono al loro dolore e tutte insieme in un abbraccio ai genitori del piccolo alunno.

Attendiamo con rispetto il responso delle indagini che dovranno accertare le cause del drammatico incidente, ma vogliamo anche rivolgere a tutto il Paese l’appello a considerare con la dovuta attenzione le condizioni di sofferenza in cui versano le nostre scuole da Nord a Sud. Spesso inadeguati gli edifici scolastici, carenti gli organici del personale docente e ATA, insufficiente la vigilanza, assenti i controlli sull’idoneità degli ambienti vissuti quotidianamente da bambini e ragazzi dai 3 ai 19 anni.

Non è questo il momento per denunciare le colpe di una politica spesso distratta sulle sofferenze della scuola, lo abbiamo fatto innumerevoli volte: vogliamo invece interrogarci su quanto lavoro dobbiamo ancora fare come Sindacati della scuola e come lavoratori, per ogni ruolo ricoperto come docenti, dirigenti, personale ATA, organi collegiali, per fare un vero esame dei rischi che quotidianamente si vivono nella scuola. Non è più sufficiente fare continue segnalazioni alle autorità locali, quasi sempre con risposte tardive o inesistenti; né possiamo pensare di limitarci a delegare la sicurezza agli “esperti”, ben consapevoli delle responsabilità che comunque attengono al nostro lavoro e che non possono essere certo delegabili.

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La morte del piccolo alunno di Milano richiama una necessità che comunque investe l’intera comunità scolastica, quella di assumere con ancor più consapevolezza, nel progettare e nell’agire, la centralità dei temi riguardanti la sicurezza a scuola.

FLC CGIL, CISL Scuola, UIL Scuola RUA, SNALS Confsal e GILDA Unams invitano RSU e delegati di tutti gli istituti d’Italia a riunirsi per un’ora di assemblea sindacale, in ogni scuola, il prossimo 31 ottobre, per assumere l’impegno a richiamare la massima attenzione di tutti sui rischi di chi studia e lavora in edifici inadeguati, con organici precari e insufficienti, questioni che esigono un interesse costante da parte della politica e soprattutto una concreta capacità di intervento attraverso scelte mirate e coerenti di investimento a supporto della sicurezza di strutture e impianti e di efficaci strategie di prevenzione.

FONTE: https://www.orizzontescuola.it/morto-il-bimbo-precipitato-in-tromba-scale-a-scuola/

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