Il senatore Mario Pittoni ha pubblicato un post sul proprio profilo Facebook, dove fornisce alcuni chiarimenti in merito alla delicata questione riguardante i docenti delle paritarie e l’abilitazione.
Nel testo, il Presidente della Commissione Cultura al Senato parla di ‘equivoco di fondo nelle parole della sottosegretaria Malpezzi (Partito Democratico) e del capogruppo di Italia Viva in commissione Cultura alla Camera Toccafondi, i quali auspicano che gli insegnanti delle paritarie possano partecipare al concorso straordinario per il reclutamento e l’acquisizione dell’abilitazione “riservato al momento ai docenti precari che hanno insegnato per tre anni nelle scuole statali”‘.
La questione dei docenti delle scuole paritarie e l’abilitazione
Pittoni, infatti, sottolinea che ‘una cosa è il concorso straordinario, che è un sistema di reclutamento nel pubblico impiego, diverso da quello ordinario (che è “generalista” e quindi aperto a tutti coloro che siano in possesso dei titoli d’accesso previsti dalla legge), in quanto riservato a coloro che sono in servizio a titolo precario. Altra cosa è il percorso abilitante speciale – continua a spiegare Pittoni – che è un percorso formativo accademico abilitante diverso da quello ordinario, in quanto non selettivo in ingresso e destinato a coloro che esercitano da tre anni legittimamente la funzione docente nel sistema dell’istruzione pubblica italiano, che è costituito sia dalle scuole statali che da quelle paritarie.
Pittoni: ‘Si deve rivedere il decreto’
Il decreto scuola – prosegue nella sua disamina il senatore leghista – non contempla alcun percorso abilitante, né ordinario né speciale: l’accordo firmato con i sindacati, infatti, prevede un generico impegno alla presentazione di un disegno di legge “a seguito di un confronto approfondito con le organizzazioni sindacali”. La questione, di fatto, è stata rinviata. Secondo quanto indicato dal testo del decreto che andrà all’esame del Parlamento, l’abilitazione si consegue partecipando al concorso straordinario.
Pittoni sottolinea come sia ‘evidente l’illegittimità costituzionale della norma, dal momento che a coloro che sono in servizio nelle scuole paritarie viene praticamente proibito abilitarsi.’
Il Presidente della Commissione Cultura al Senato ritiene opportuno scindere le due procedure: ‘a quella abilitante speciale (attualmente non prevista nel decreto) vengono ammessi tutti coloro che hanno il requisito di tre anni di servizio nelle scuole statali o paritarie, mentre a quella concorsuale straordinaria ovviamente possono partecipare solo coloro che hanno gli stessi requisiti di servizio nella scuola statale’.