Precariato scuola, Miur e sindacati si incontreranno ancora una volta domani 1° ottobre per definire il testo che il Ministro Fioramnti presenterà in Consiglio dei Ministri per l’approvazione.
Sì concorso straordinario
Il Ministro Fioramonti, fin dal suo insediamento, ha sempre posto l’accento sulle necessità di misure per gestire il pregresso prima di arrivare alla stagione dei concorsi regolari, ogni due anni.
E dunque il concorso straordinario già presente nella precedente intesa rimane.
Posti disponibili
I posti saranno circa 24.000 mila per il concorso ordinario, altrettanti per il concorso straordinario.
Concorso straordinario: requisiti
Al momento i requisiti rimangono quelli già individuati dal decreto approvato ad agosto
- tre anni di servizio nelle scuole secondarie statali negli ultimi otto anni (dal 2011/12 al 2018/19), in una classe di concorso non ad esaurimento (comprese tra quelle di cui al DPR 19/2016, come modificato dal DM 259/17);
- uno dei tre anni di servizio deve essere specifico, ossia prestato nella classe di concorso per la quale si partecipa alla procedura
Novità: prova preselettiva ed esame finale
La novità presentata dal Ministro Fioramonti consiste nella prova preselettiva computer based (c’era già nella versione di agosto) ma soprattutto nella prova di esame (la simulazione di una lezione) che il docente che avrà superato la preselettiva dovrà svolgere al termine dell’anno di prova, di fronte al Comitato di valutazione, a cui si aggiungerà un componente esterno. Anche tale esame avrà caratteristiche di selettività.
Sarà richiesto ai docenti di acquisire durante l’anno di prova i 24 CFU in discipline antropo-psico-pedagogiche e nelle metodologie e tecnologie didattiche.
PAS: trattativa in corso
In corso invece la trattativa per il PAS. Il Miur sembra infatti orientato ad affidare l’avvio del PAS ad un disegno di legge, con i tempi di attuazione che ne deriverebbero, scorporandolo dal decreto scuola che invece si vuole portare nel primo Consiglio dei Ministri utile.
Questo significa sostanzialmente che il Miur non ritiene, ad oggi, che la necessità di docenti in possesso di abilitazione sia tale da giustificare l’inserimento nella norma nel decreto legge. Di diverso avviso i sindacati, carte alla mano, con la conta delle supplenze che nell’a.s. 2019/20 sono assegnate ai docenti di terza fascia o addirittura da MAD.