Concorsi, precariato, reclutamento: le intenzioni del Ministro Fioramonti non si discostano da alcuni degli obiettivi già delineati dai suoi predecessori, il vero cambiamento potrà verificarsi invece nell’attuazione dei provvedimenti che finalmente potrebbero dimezzare il plotone dei precari della scuola.
Durante l’intervista a Porta a Porta il Ministro Fioramonti a più riprese ha parlato del reclutamento, ma anche della necessità di formazione continua, degli insegnanti.
“Il concorso ordinario – ha affermato il Ministro – deve essere la via principe per essere assunti a scuola, regolare, con caratteristiche ben precise.
Bisogna però gestire anche il passato: abbiamo 120mila precari, con anni di anzianità che superano i 36 mesi. Alcuni hanno cinque, sei, sette anni di servizio alle spalle magari non hanno ancora tutte le idoneità o le abilitazioni, però insegnano ai nostri figli”
“C’è già un decreto legge – ha proseguito Fioramonti – che era stato firmato dal precedente Ministro che ho trovato sulla mia scrivania stiamo lavorando su questo decreto per fare in modo che dobbiamo garantire che chi riuscirà ad entrare tramite un concorso in questo caso straordinario sia in qualche modo selezionato sulla base del merito e dei titoli.”
Parlando dei concorsi, ha poi posto l’accento sul fatto che un concorso iniziato nel 2016 non sia ancora concluso e indicato come priorità chiudere quello per andare avanti.
La soluzione il Ministro l’aveva indicata qualche giorno fa durante una intervista radiofonica ipotizzando la possibilità che i precari dei concorsi 2016 e 2018 si spostino in regioni con posti vuoti, circostanza che già al Miur era stata indicata come fattibile. A patto – avverte il sindacato Anief, che vede di buon grado il provvedimento – che sia prevista una mobilità straordinaria per il rientro nella regione in cui il concorso è stato svolto.